Donovan Mitchell scrive la storia. Con i 71 punti realizzati questa notte nella vittoria dei suoi Cleveland Cavaliers contro i Chicago Bulls 145-134. Una prestazione che ha saputo attirare le attenzione di tutta l’Nba, visto che, oltre ad aver dato la sensazione che Cleveland possa tornare definitivamente grande, si è trattata dell’ottava miglior prestazione di sempre.
Donovan Mitchell e i 71 punti realizzati
L’ex di Utah, quindi, fa segnare la miglior prestazione della franchigia (dove ha giocato anche un centro LeBron James) e, più in generale, la migliore dagli 81 punti di Kobe Bryant. Se andiamo oltre, però, possiamo notare che in totale i punti che hanno visto la partecipazione di Donovan Mitchell sono stati ben 99, visti anche gli undici assist messi a referto, piazzandosi al secondo posto dietro ai 100 di Wilt Chamberlain. Dato che ha lasciato senza parole anche il giocatore stesso, che in conferenza stampa ha dichiarato:
“Essere nel libro dei record con gente come Wilt è davvero umiliante: ho sempre creduto di poter essere uno dei migliori giocatori della lega. Sono senza parole e grato per essere in compagnia di giocatori d’immensa grandezza. Penso di aver giocato così solo in una partita a NBA2K, ma non avevo segnato così tanto e avevo anche perso [ride]. Sono senza parole per quello che ho fatto, ma soprattutto sono contento per lo sforzo che abbiamo fatto: all’overtime volevamo vincere e abbiamo fatto di tutto per riuscirci, è stato pazzesco”
Da stamattina, quindi, il numero 45 dei Cavaliers entra di diritto nel club dei giocatori capaci di segnare 70 o più punti in una sola partita e che vede al suo interno solamente altri sei giocatori, ossia Wilt Chamberlain, Kobe Bryant, David Thompson, Elgin Baylor, David Robinson e Devin Booker. Insomma, un riconoscimento non da poco per un giocatore che, forse troppe volte, è stato sottovalutato dai più.