Apricot è un’artista giovane ma con le idee già molto chiare come altri nomi nuovi tipo Saphe. All’alba del suo primo singolo, “Sue u”, si presenta con un sound piuttosto europeo e la voglia di scardinare i luoghi comuni. Viene dalla “Roma bene” ma non per questo ha avuto una vita in discesa. Lo ha raccontato la cantante in diretta a “Bagheera”, condotta tutti i giorni dal lunedì al venerdì in pieno drive-time dal collega Bussoletti e il sabato nell’edizione serale dalle 20 alle 22 per il “Bagheera Saturday Night Show”. Ecco i passaggi più importanti dell’intervista.
Apricot, la sua famiglia
“Sono per metà tedesca e per metà italiana. Sono cresciuta in un ambiente protetto della borghesia romana ma non è stato facile come ci si possa immaginare. Non ti mancano tante cose ma non hai quelle radici di strada che altri hanno e far considerare la tua passione un lavoro è più difficile per chi ha una professione tradizionale. Il Vietnam di Pietro Castellitto? Non conosco la sua vita ma non penso che non ci possano essere drammi personali solo perché hai i soldi e una bella casa.”
Apricot, il suo nome d’arte
“Non è facile trovare il giusto nome d’arte, ci ho pensato tanto. Alla fine ho scelto “Albicocca” perché è un frutto che in qualche modo mi ha sempre rappresentata. Nicco Verrienti cantava “Gli artisti mangiano albicocche“? Non lo sapevo ma mi sono incuriosità e ora vado ad ascoltarlo.”
Sul look
“Io non sono tutti i giorni come appaio nelle foto del book ma chi lo è? Mi sono divertita a giocare con la mia immagine insieme ad alcuni miei amici professionisti del settore e questo è quello che è venuto fuori. Chissà domani come sarò, cosa sarò.”
Sul vivere a Berlino
“Mi sono trasferita proprio perché a Roma non riuscivo a sganciarmi dal mondo ovattato in cui sono cresciuta. La musica elettronica di Berlino era una grande attrattiva e ci sono entrata come assistant manager. E’ stato un errore, non c’era niente di creativo in quel lavoro. Dopo qualche tempo, però, avevo la sensazione di essere nel luogo giusto ma nella posizione sbagliata. Io sono una cantautrice e devo assecondare la mia natura.”
Ecco il link del podcast dell’intera intervista a Apricot: