Ricatti sessuali online, com’è andata l’anno scorso? Risponde la polizia postale che approfitta dell’arrivo del 2023 per fare il punto su una piaga moderna che sta sempre più mettendo in difficoltà i nostri figli. Infatti nel 2022 sono stati 130 i casi di sextortion dove ragazzi tra i 13 e i 17 anni sono stati vittime di una serie di ricatti. Dietro la minaccia di diffondere immagini o filmati che li mostravano mentre compivano atti sessuali, si celava la richiesta di soldi o altri favori. Un atto spregevole e codardo. Per proteggere con maggiore efficacia i nostri giovani, è bene ripartire da una fredda analisi della situazione. Eccola.
Ricatti sessuali online: i casi di pedopornografia
Questa sotto categoria del genere, forse la peggiore, fa registrare un calo consistente. Per fortuna. La fine dell’emergenza sanitaria e il ritorno alla normalità potrebbe aver contribuito a ridurre l’isolamento sociale, facendo rilevare nell’anno scorso una riduzione della circolazione globale di materiale pedopornografico su circuiti internazionali. Lo afferma sempre la polizia postale ma questa volta insieme al Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia online, Cncpo, che ha trattato 4.542 casi solo l’anno scorso. Il segnale positivo, invece, va messo alla voce “soggetti individuati per violazioni connesse ad abusi in danno di minori”:
- 1.463 gli indagati (un dato in aumento del 3% rispetto all’anno scorso)
- 149 gli arresti (+8%)
- 2.622 siti finiti nella black-list (+3%)
I casi di adescamento online per bimbi under 9
Fa una specifica importante la polizia postale sul tema dei ricatti sessuali online:
“Sono 424 i casi di adescamento online. Preoccupa in particolare il lento incremento dei casi relativi a bambini con meno di 9 anni adescati, e social e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti. Si registra una leggera flessione anche dei casi di cyberbullismo, con 323 casi trattati nel 2022, rispetto ai 458 del 2021. Sono stati denunciati 128 minori, erano stati 117 nel 2021. Sono stati 9.278 i casi di reati contro la persone perpetrati online, come stalking, diffamazione, minacce, revenge porn, sostituzioni di persone e hate speech, un dato in calo rispetto ai 10.297 del 2021, sono 1.167 le persone indagate (1.693 nel 2021).”
Campagne cyber legate alla guerra
Non solo ricatti sessuali online. La guerra in Ucraina, che non accenna a scemare, ha generato “campagne massive” a livello internazionale contro infrastrutture critiche, sistemi finanziari e aziende, dal phishing ai malware alla disinformazione. Nel 2022 il Cnaipic, la struttura specializzata in cybersicurezza della polizia postale e delle comunicazioni, ha riportato i seguenti numeri:
- 12.947 attacchi (+138%, erano stati 5.435 nel 2021)
- 332 le persone indagate (+78% rispetto all’anno scorso)
- 113.226 alert diramati (in leggero aumento, del 2%, rispetto all’anno scorso)
Truffe nell’eCommerce e trading online
Rispetto all’anno precedente, nel mondo web, c’è anche da registrare l’aumento dei casi di truffe online prontamente scoperti dalla polizia postale:
- nel 2022 sono stati 15.508 i casi trattati (+3%)
- 3.541 le persone indagate, con un boom di somme sottratte
- oltre 115 milioni, in aumento del 58% rispetto al 2021
E’ stato “importante” l’incremento degli illeciti legati al fenomeno del trading online (3.020 i casi trattati, 130 le persone), con l’aumento del numero di portali che propongono programmi speculativi, apparentemente redditizi, e l’utilizzo di tecniche molto sofisticate per contattare le vittime.
I rischi per le imprese
Abbiamo visto quanto a rischio siano i nostri ragazzi e i nostri risparmi. Le aziende non sono esenti dal pericolo. In merito la polizia postale sottolinea altri numeri:
“In Italia sono state frodate 156 grandi, medie e piccole imprese, per un ammontare complessivo di oltre 20 milioni di euro di profitti illeciti, dei quali oltre 4 milioni sono stati recuperati in seguito all’intervento della Polposta. In merito ai fenomeni di phishing, smishing e vishing, tecniche utilizzate per carpire illecitamente dati personali e bancari, per operare sui sistemi di home banking, sono state identificate e indagate 853 persone (+9% rispetto all’anno precedente).”
Non solo James Webb quindi. C’è da stare con gli occhi aperti quando si naviga.