Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha pubblicato la graduatoria dei dipartimenti d’eccellenza che hanno ottenuto finanziamenti per la qualità offerta. Realizzato da sette esperti dell’agenzia Anvur, la classifica permette di stabilire i migliori dipartimenti su cui investire nei prossimi 5 anni dal 2023 al 2027. Sono 58 gli Atenei coinvolti e 306 i progetti presentati. Gli ambiti di studio che hanno ricevuto il maggior numero di finanziamenti tengono conto della numerosità dei dipartimenti e del numero di docenti afferenti (così come stabilito dal decreto ministeriale 230/2022). Il maggior numero di dipartimenti di eccellenza sono presenti nell’ambito delle Scienze mediche con 20 progetti approvati, dell’Ingegneria industriale e dell’informazione insieme a Scienze dell’antichità filologico-letterarie e storiche-artistiche con 19 progetti ciascuno ammessi a finanziamento. Seguono le Scienze economiche e statistiche (18 progetti), le Scienze giuridiche (15), Scienze biologiche (14), Ingegneria civile ed architettura (13), Scienze matematiche e informatiche e Scienze chimiche (11).

Classifica dei dipartimenti d’eccellenza nelle università italiane. Ecco quali sono

Innanzitutto va ricordato che i Dipartimenti di Eccellenza sono previsti dalla legge 232 del 2016, con l’obiettivo di individuare e finanziare, con cadenza quinquennale e nell’ambito delle 14 aree scientifico-disciplinari del Consiglio universitario nazionale, i migliori 180 Dipartimenti delle università statali. Si tratta di Dipartimenti che spiccano per la qualità della ricerca prodotta e per la qualità del progetto di sviluppo, ai quali è destinato complessivamente un budget annuale di 271 milioni di euro. Rispetto alla graduatoria precedente, assistiamo a un balzo in avanti delle grandi città con l’Università Statale di Milano che ha 13 dipartimenti su 15 ammessi allo stanziamento. L’Università La Sapienza di Roma, il più grande ateneo d’Europa, arriva a 12 dipartimenti rispetto agli 8 della valutazione precedente. L’Università di Napoli Federico II passa da cinque a 12. Milano, Roma e Napoli superano così Bologna e Padova che guidavano la classifica precedente. Questi dipartimenti delle diverse università italiane, riceveranno quindi maggiori fondi economici, per esempio l’Università di Padova pur perdendo due dipartimenti otterrà 90 milioni di euro. L’università di Bologna si può consolare con 254 borse di studio collegate al Pnrr il Piano di Ripresa e Resilienza, risultando la prima in Italia, con ben 172 borse collegate alle imprese. 

Trionfano le università del Nord

Avere dipartimenti considerati delle eccellenze è un motivo di vanto per le diverse Università soprattutto nella corsa alle nuove matricole. E non è un caso che su 180 dipartimenti premiati 100 sono al Nord, 1 su sette nella sola Milano. L’università del Salento, di Teramo, della Calabria non hanno più dipartimenti di eccellenza finanziati nel prossimo quinquennio. Ciascun dipartimento ha presentato dei progetti di ricerca, che riceveranno direttamente i finanziamenti tra uno e due milioni di euro. La maggior parte dei progetti sono in ambito scientifico. La valutazione fatta dall’Anvur si è basata sulla combinazione tra il punteggio dell’Ispd, indicatore standardizzato di performance dipartimentale, e la valutazione per ciascuna delle 14 aree indicate dal Cun (Consiglio universitario nazionale). Una volta pubblicato l’elenco del Miur, ciascuna università presente nella graduatoria, ha evidenziato la bontà della propria performance. Per esempio l’Università di Trento ha sottolineato come sia l’unica università di medie dimensioni ad avere più di due dipartimenti, con ben sette premiati e 48.9 milioni di euro di finanziamenti. L’Università dell’Aquila ha messo in luce l’inserimento del dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura nella graduatoria. I dipartimenti di Bari e Foggia hanno ottenuto oltre 35 milioni per la ricerca.