Santos dimissioni neo eletto camera, si accende la bufera negli Stati Uniti. Non si è mai laureato, né ha mai lavorato per Citigroup e Goldman Sachs. Non è stato costretto a lasciare una prestigiosa scuola di New York a causa di problemi economici e non è neppure il nipote di ebrei ucraini sopravvissuti all’Olocausto.
Si allunga sempre di più la lista di menzogne di George Santos, il giovane repubblicano di New York eletto alla Camera nelle elezioni di metà mandato di novembre scorso, finito nella bufera per aver mentito sul suo curriculum.
Dopo la rivelazione del New York Times sulle incongruenze relative al suo passato, ora i procuratori di Long Island hanno deciso di aprire un’inchiesta sulle finanze del giovane neo-eletto che proprio sulla base delle bugie raccontate in campagna elettorale – scrive il Washington Post – avrebbe raccolto circa 700 mila dollari in donazioni
Santos dimissioni neo eletto camera. Il partito nella bufera
Il neo eletto repubblicano George Santos “dovrà certamente prendere in considerazione l’ipotesi di dimettersi”.
L’invito non arriva stavolta da un rappresentante dell’opposizione ma da un compagno di partito, Kevin Brady, membro della Camera eletto in Texas. Il commento è stato fatto a Fox News quando il giornalista ha chiesto a Brady se si sarebbe trovato a suo agio a sedere in una commissione in cui ci fosse anche Santos, diventato un caso politico dopo aver truccato il suo curriculum.
Santos ha mentito sulle origini e su una tutta una serie di informazioni personali, dalla nazionalità dei genitori al corso di studi e al lavoro. “Se io dovessi guidare una commissione – ha aggiunto il rappresentante del Texas – Santos non lo vorrei”.
“E francamente – ha continuato – deve fare passi enormi se vuole riottenere fiducia e rispetto tra i suoi elettori”.
Chie è George Santos. Una vita di menzogne
Eletto a New York in un collegio storicamente democratico, Santos si è rifiutato di dimettersi.
Alcuni elettori conservatori sono scesi in piazza per protestare e chiedergli di fare un passo indietro. All’interno del Partito repubblicano sono cresciute le voci di dissenso.
Santos aveva raccontato di essere figlio di ebrei ucraini emigrati dal Belgio, salvo poi risultare brasiliani. Persino sulla morte della madre aveva dato due versioni: in una, la donna era rimasta vittima dell’attentato alle Torri Gemelle, l’11 settembre 2001; nell’altra, era morta di cancro quindici anni dopo l’attacco terroristico.
La versione più vicina al vero sarebbe la seconda. Santos ha poi raccontato di aver frequentato una scuola privata, il cui board però lo ha smentito, e di essersi laureato al Baruch College e alla New York University, ma entrambe le informazioni sono risultate false. E non era vera neanche la storia del suo lavoro: Santos si era vantato di aver lavorato a Wall Street per due gruppi bancari molto importanti. Non era così.