In Italia si fanno troppi incidenti. Matteo Salvini lo aveva detto, auspicando un cambio di passo, già un mese fa commentando un incidente che ha coinvolto 7 persone alla guida di una Peugeot 807 ad Alessandria, ad altezza della strada provinciale 244. Il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti lo ha ribadito oggi quando è stato illustrato il rapporto sull’incidentalità stradale. Il suo commento riportato dall’AGI:

Le statistiche relative agli incidenti stradali in Italia sono drammatiche e in peggioramento, anche rispetto agli altri Paesi europei: per questo sento il dovere di richiamare l’attenzione, rilanciando i dati con forza attraverso il sito del Ministero. È necessario impegnarsi a fondo per invertire questo tragico fenomeno, denunciato con autorevolezza anche dal presidente della Repubblica in occasione del discorso di Capodanno. È altrettanto necessario informare, affinché fin da giovanissimi si acquisisca la giusta consapevolezza delle regole. In famiglia e a scuola. Seguire le regole è un dovere e una forma di rispetto nei confronti di se stessi e degli altri, perché un gesto banale come un’occhiata allo smartphone può causare conseguenze drammatiche.

Salvini lancia l’allarme incidenti

Molti dei problemi, a leggere tra le riga del Ministro, sono da rinvenire nell’educazione stradale e quindi in abitudini malsane come quella di guidare in condizioni non congeniali. Poi, proseguento il suo intervento, chiama ad una presa di responsabilità le forze politiche:

I numeri indicano che sulle strade italiane si muore di più rispetto a 14 Stati europei: nel Vecchio continente il rapporto vittime/milioni di abitanti è di 44,7 mentre in Italia nel 2021 il dato tocca quota 48,5 (era 40,2 nel 2020, ma pesavano anche le limitazioni causate dal Covid). Ovviamente, chi ha responsabilità politiche come me non può fermarsi alla denuncia ma deve lavorare per proporre soluzioni efficaci che poi vanno concretizzate.

Il lavoro dal Ministero

Responsabilità anche del governo, s’intende. Ecco perché Matteo Salvini ha poi enunciato cosa c’è in progetto, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che guida, per contrastare l’allarmante dato sugli incidenti stradali. Ecco cosa ha detto:

I tecnici del Mit sono già al lavoro per riaggiornare il Codice della Strada, anche alla luce di novità come l’utilizzo intensivo di monopattini soprattutto nelle città e la necessità di tutelare chi (come i ciclisti) troppo spesso sono vittime di gravi negligenze altrui. È già partito un confronto con i miei colleghi Matteo Piantedosi e Giuseppe Valditara per disegnare un pacchetto di interventi a 360 gradi. Immaginiamo regole più efficaci e severe, soprattutto per chi causa incidenti gravi sotto effetto di alcol e o droga, ma anche maggiori controlli e un miglior approccio all’educazione stradale nelle scuole.

Evidentemente c’è anche un problema di qualità delle strutture e delle strade:

Senza dimenticare, ovviamente, l’esigenza di rendere più sicure e moderne le infrastrutture: una semplice buca, a volte, può risultare fatale. Ecco perché abbiamo liberato risorse ingenti (4,55 miliardi solo per opere Anas da Nord a Sud) auspicando che il 2023 possa essere l’anno dei cantieri. Di più: abbiamo già erogato 13,5 milioni a favore dei 14 Comuni italiani che hanno registrato il dato peggiore rispetto alla sicurezza dei pedoni, così da consentire interventi di messa in sicurezza.

Il commento sul nuovo codice degli appalti

Ho molta fiducia nel nuovo codice degli appalti – il commento riportato dall’AGI – affinché possano essere ridotti i tempi di intervento per realizzare opere nell’interesse dei cittadini. Informare e far conoscere: il Mit promuove ogni anno campagne sulla sicurezza stradale. Una, che ho ereditato, è in atto; per i prossimi mesi stiamo preparando altre iniziative.  Ho letto troppe storie drammatiche, con persone di tutte le età che hanno perso la vita in modo assurdo, maledetto, banale. Da Vicepremier e Ministro farò tutto il possibile per garantire ai cittadini una mobilità sempre più sicura. Lo dobbiamo a noi stessi, ma soprattutto ai nostri figli e nipoti.