Ci sono sviluppi dopo che la trasmissione Report ha intercettato alcune dichiarazioni di Luca Zaia, governatore del Veneto, nelle quali emergono parole al vetriolo nei confronti di Andrea Crisanti. I fatti risalgono a ben prima che il microbiologo approdasse in Parlamento cioè a quando la Procura di Padova ha aperto un’inchiesta contro la Regione Veneto – su esposto di Crisanti – sulla questione dei tamponi rapidi. Ai tempi Crisanti criticò molto la scelta dell’ente regionale di optare per tamponi rapidi piuttosto che molecolari.  “Sono qua a rompermi i coglioni da 16 mesi – sarebbero le parole intercettate e ricondotte a Zaia – stiamo per portarlo allo schianto e voi andate a concordare la lettera per togliere le castagne dal fuoco al senato accademico, per sistemare Crisanti”.

Ecco alcune informazioni di contesto relative ai fatti di cui parla Zaia: la regione Veneto ha acquistato dei test antigenici rapidi dal produttore Abbott Panbio che li ha ritenuti affidabili al 90%, mentre in realtà per il medico la percentuale non arriverebbe al 70%. Le indagini del pm hanno rivelato che il direttore del reparto di microbiologia dell’ospedale di Treviso Roberto Rigoli non ha mai effettuato i test per la certificazione effettiva dei test chiedendo dunque per lui e per Patrizia Simonato, direttrice generale di Azienda Zero responsabile della centrale regionale degli acquisti, il rinvio a giudizio. Il gip sta valutando se procedere e agli atti sono state inserite anche le intercettazioni del governatore del Veneto.

Crisanti attacca Zaia: andrò fino in fondo

Andrea Crisanti non è rimasto in silenzio e, alla luce di quanto emerso, ha rilasciato dichiarazioni molto dure nei confronti di Luca Zaia. Lo ha fatto ai microfoni di Mow:

Lo inseguo fino alla fine del mondo per inchiodarlo su qualsiasi responsabilità che ha nei miei confronti. Questo regime di intimidazione in questa Regione deve finire. Crisanti definisce invece “ininfluente” la candidatura politica nel Pd: “qui è un problema di etica, non è un problema politico.

Le dimissioni dall’Università di Padova

Nel frattempo Crisanti, per avere mani libere, ha deciso di lasciare il suo ruolo da docente di microbiologia dell’università di Padova. Dopo aver rassegnato le dimissioni da professore ordinario ha dichiarato all’ANSA:

Voglio libero di prendere ogni decisione che mi riguarda, visto anche – ha concluso – che vi sono molte intercettazioni che riguardano anche altri docenti dell’Università.

Sul tema, nel frattempo, è intervenuto Gianluigi Masullo, direttore generale (facente funzioni) della sanità regionale del Veneto- Le sue parole:

riteniamo necessario, doveroso, stabilire una serie di punti fermi a difesa di chi ha lottato con il Covid per lunghi anni, prendendo decisioni che anche i più autorevoli organi a livello nazionale e internazionale hanno decretato corrette, a tutela dei professionisti della sanità e del mondo accademico che li ha affiancati. Lo facciamo dal punto di vista scientifico, senza entrare nel merito della comunicazione politica, ma dicendo con chiarezza che quanto espresso anche quest’oggi dal Senatore Crisanti non rappresenta la realtà delle cose