È morto Antonio Pallante, il protagonista dell’attentato a Palmiro Togliatti, il 14 luglio 1948. La notizia è stata comunicata solo oggi lunedì 2 gennaio 2023 dai familiari alla stampa, ma la sua morte risale al 6 luglio del 2022 a Catania.
Pallante è stato un attivista italiano, ed era noto per essere stato l’autore dell’attentato contro il leader comunista.
Dell’immediato Dopoguerra in Italia, la tentata uccisione di Togliatti fu uno dei momenti più critici. Dalle prime elezioni politiche della storia pubblicàni erano passati tre mesi: la Democrazia Cristiana aveva vinto sui comunisti e i socialisti. Per questo motivo, il clima politico e sociale italiano era molto teso.
Morto Antonio Pallante, chi era l’attentatore di Palmiro Togliatti, vita, studi, condanna
Il segretario del Partito Comunista Italiano, Palmiro Togliatti, è stato sparato da tre colpi di pistola, alle ore 11.45 del 14 luglio 1948. Il fatto è avvenuto fuori Montecitorio, ovvero il palazzo di Roma dove risiede la Camera dei Deputati. Nonostante Togliatti sopravvisse al tentato omicidio, questo ebbe gravi conseguenze sociali: organizzazione di scioperi e cortei di protesta in tutta Italia, apparente inizio di una guerra civile, o una rivoluzione comunista. In seguito ci furono anche violenti scontri tra la Polizia e i manifestanti, dove morirono un totale di 30 persone, mentre altre 800 rimasero ferite. Nato il 3 agosto 1923 a Bagnoli Irpino, all’epoca dell’attentato, Pallante era uno studente di Giurisprudenza e viveva in Sicilia. Durante la campagna elettorale per le elezioni del 18 aprile 1948, aveva preso parte al Blocco Democratico Liberal Qualunquista. Si trattava di un partito nato dalla scissione del movimento antipolitico Fronte dell’Uomo Qualunque, ed è quello da cui deriva il termine “qualunquismo”. Negli anni successivi, menzionando l’attentato, Pallante descrisse il suo animo in quel periodo: “animato da un nazionalismo portato all’estremo“.
Una volta compiuto l’attentato fu prontamente arrestato, per poi essere processato per tentato omicidio volontario dopo un anno. In seguito alla condanna scontò cinque anni e tre mesi di carcere grazie a riduzioni della pena e a un’amnistia nel 1953. Inoltre, non si pentì mai dell’attentato, ribadendo sempre di aver agito di sua iniziativa
Chi era Palmiro Togliatti il segretario del Partito Comunista d’Italia
Nato il 26 marzo 1983 a Genova, Palmiro Michele Nicola Togliatti è stato un politico, giornalista ed economista italiano. È considerato tra i più influenti e popolari dirigenti comunisti mondiali. Tant’è che guidò il Partito Comunista d’Italia dagli anni ’20 agli anni 60′. Morì per un’emorragia cerebrale all’età di 71 anni, il 21 agosto 1964 a Yalta (Jalta). È sepolto nel Cimitero Monumentale del Verano, a Roma, dal 25 agosto 1964.
Togliatti è diventato Dottore in Giurisprudenza, per poi arruolarsi come volontario dopo la laurea. Dapprima nella Croce Rossa, poi negli Alpini. Congedato, nel 1918, è a Torino, e collabora al Grido del Popolo, il settimanale diretto da Gramsci, dove svolge il ruolo di cronista e redattore dell’edizione torinese de l’Avanti!. Dopo la marcia su Roma e alcuni arresti parte per Mosca, dove vi rimane in esilio per ben diciotto anni.
Anni dopo la sua morte, la politica, nonché sua amante, Nilde Jotti lo ha ricordato così: “Togliatti si sentiva affaticato, ma il pomeriggio volle ansare lo stesso al campo dei pionieri di Artek. Ci andammo a piedi camminando per la pineta. Notai che era pallido, ma non mi parve in condizioni preoccupanti. Si sentì male durante lo spettacolo dei pionieri“. Nata all’anagrafe Leonilde Iotti, ebbe una relazione clandestina con Palmiro Togliatti, dato che lui era sposato. Tuttavia, i due vissero un amore fortissimo e passionale, tipico del grande schermo. Sono andati avanti contro le convenzioni, i pregiudizi e i giudizi.