Cos’è la tanatoprassi utilizzata per salma Papa Benedetto XVI? Il corpo del Papa Emerito è stato imbalsamato attraverso una tecnica molto particolare che permette di preservare i tessuti e l’aspetto del defunto fino ad un massimo di alcune settimane. Non si tratta quindi di un’imbalsamazione definitiva, ma temporanea in modo tale da permettere l’esposizione pubblica della salma come nel caso della camera ardente per i fedeli.
Cos’è la tanatoprassi utilizzata per salma Papa Benedetto XVI e Pelè? La procedura
La tanatoprassi (dal greco thanatos ‘morte’ e praxis ‘pratica’) è un trattamento ‘post-mortem’ che consiste nella cura igienica di conservazione del corpo, che dopo la morte si trasforma e si decompone rapidamente anche attraverso la fuoriuscita di liquidi organici e la presenza di vapori nauseanti, per i quali in caso di una veglia funebre breve ke normali pompe funebri pongono uno speciale velo. La tecnica della tanatoprassi non è altro che un’iniezione nel sistema arterioso di un liquido volto a conservare l’immagine del defunto e ritardarne la decomposizione. I prodotti che vengono utilizzati hanno dunque un fine conservativo ed estetico, mantenendo anche più morbida la pelle del defunto e con particolari creme idratanti si riesce persino a mantenere un minimo di colore. La controindicazione è che dopo questo trattamento il corpo solitamente ritorna ad essere polvere in appena 10 anni, non nei 30/40 che impiega solitamente alla naturale decomposizione. L’intervento di Tantatoprassi deve avvenire obbligatoriamente entro massimo 18 ore dal decesso per essere efficace.
Chi ha trattato il corpo di Papa Benedetto XVI?
Il corpo del Papa Emerito è stato affidato ad uno dei team migliori sul territorio italiano, infatti se ne è occupato personalmente il dottor Andrea Fantozzi, che presiede l’Associazione Italiana di Tanatoprassi (A.I.T.) e l’Istituto Nazionale Italiano di tanatoprassi (I.N.I.T.). Il medico ha raccolto il testimone dal professor Giovanni Arcudi che praticò l’imbalsamazione di Papa Giovanni Paolo II.
Altri personaggi come Pelè trattati con questa tecnica
Il corpo del fuoriclasse brasiliano Pelè è stato trattato con la medesima tecnica della tanatoprassi prima dell’esposizione nello stadio del Santos, la squadra con cui ha scritto pagine indelebili nella storia del calcio. I funerali della perla nera si svolgeranno nella giornata di domani 3 gennaio 2023.
Cos’è la tanatoprassi utilizzata per salma Benedetto XVI? Ecco chi ha inventato la tecnica
Abbiamo spiegato cos’è la tanatoprassi utilizzata per la salma di Benedetto XVI, ma chi è che l’ha inventata? Il dottor Jean-Nicolas Gannal ha dato il suo nome al metodo Gannal, considerato il metodo alla base della tanatoprassi moderna. In realtà la tecnica di conservare un corpo con l’iniezione di un liquido era già stata utilizzata dall’italiano Giuseppe Tranchina qualche anno prima di Gannal, e addirittura un secolo prima dall’anatomista olandese Frederik Ruysch che con il suo liquor balsamicum è considerato il primo ad avere utilizzato l’iniezione arteriosa per la conservazione dei cadaveri. I giornali dell’epoca riportavano a proposito del lavoro di Gannal: “Grazie al procedimento inventato dal sig. Gannal nulla è più come prima. Una piccola incisione sulla parte laterale del collo per introdurre il liquore di conservazione, tramite una pompa; poi, all’esterno, tessuti bagnati con liquori aromatici; due ore di tempo ed è tutto finito“.