William Hurt causa morte. Nato a Washington il 20 marzo 1950 e deceduto a Portland il13 marzo 2022, William Hurt è stato un attore statunitense.

William Hurt causa morte

Nel maggio 2018 fu annunciato che Hurt aveva un cancro terminale alla prostata ormai metastatizzato alle ossa. È morto per complicazioni della malattia la mattina del 13 marzo 2022, una settimana prima di compiere 72 anni, nella sua casa di Portland, in Orego

Moglie e figli

Nel 1971 Hurt sposò l’attrice Mary Beth Hurt, da cui divorziò nel 1982, un anno dopo aver instaurato una relazione con la sceneggiatrice Sandra Jennings, con la quale ebbe un figlio, Devon; la loro relazione finì nel 1984. Sul set di Figli di un dio minore iniziò una relazione con la sua partner, l’attrice sorda Marlee Matlin, ma i due si lasciarono l’anno seguente. Dal 1989 al 1993 fu sposato con Heidi Henderson che gli diede due figli: Samuel (1989) e Willie (1991). Nel 1994 ebbe un’altra figlia, Jeannie, dall’attrice Sandrine Bonnaire, conosciuta due anni prima sul set de La peste; la loro relazione terminò nel 1997.

Biografia

L’esordio cinematografico risale al 1980 con il film “Stati di allucinazione” di Ken Russell, seguito da “Brivido caldo” (1981) di Lawrence Kasdan che lo consacra nell’Olimpo delle star hollywoodiane. Nel 1985 si aggiudica il premio come miglior attore al Festival di Cannes, l’Oscar e il BAFTA nella stessa categoria con il ruolo di Luis Molina, il prigioniero omosessuale in “Il bacio della donna ragno” di Hector Babengo. Riceve altre due nomination all’Oscar per “Figli di un dio minore” (1986) di Randa Haines e “Dentro la notizia” (1987) di James L. Brooks. Tra le altre interpretazioni di successo “Turista per caso” (1988) di Lawrence Kasdan, “Alice” (1990) di Woody Allen accanto a Mia Farrow, “Un medico, un uomo” (1991) di Randa Haines, “Smoke” (1995) di Wayne Wang, “A.I. – Intelligenza artificiale” (2001) di Steven Spielberg, presentato fuori concorso alla 58ma Mostra del Cinema di Venezia.

La camaleontica versatilità di questo straordinario artista, gli concede di poter passare da un ruolo all’altro con straordinaria leggerezza e, grazie alle sue doti, lo vediamo affianco ad un cattivo Viggo Mortensen in “A History of Violence” (2005) di David Cronenberg, e diretto da Robert De Niro in “The Good Shepherd – L’ombra del potere” (2006). Sempre nel 2006 è nel cast di “Syriana” insieme a George Clooney e Matt Damon. Nel 2007 è l’alterego criminale di Kevin Costner nel thriller “Mr. Brooks” di Bruce A. Evans, prende parte a “Noise” ed è il padre del giovane vagabondo Emile Hirsch nel pluripremiato film di Sean Penn, “Into the Wild – Nelle terre selvagge”. Si trasforma nelle figure istituzionali del paese, prima come presidente in “Prospettive di un delitto” (2008) di Pete Travis, e poi come generale nel colossal di Louis Leterrier, “L’incredibile Hulk” (2008).