Nella serata di ieri, Domenica 1° Gennaio a Genova, un uomo è morto annegato nelle acque del Porto Antico vicino al galeone usato nel film “Pirati” di Roman Polanski.

L’allarme è stato lanciato verso le 19 da un uomo che si trovava sulla passeggiata in compagnia di una donna e che improvvisamente ha visto una persona in mare che si sbracciava cercando di farsi notare per chiedere aiuto. 

L’uomo si è subito tuffato ma una volta raggiunto il punto in cui la persona annaspava l’ha vista sparire sotto la superficie dell’acqua senza poter fare nulla.

Nel frattempo è intervenuto anche il guardiano dell’area dell’Expo lì vicino che ha prontamente lanciato un salvagente assicurato ad una corda, ma è stato tutto inutile l’uomo infatti non è riuscito ad afferrare la ciambella ed è morto annegato a pochi metri dal molo, in poco più di due metri d’acqua, sotto gli occhi dei tanti turisti che affollano la zona e degli abitanti delle esclusive abitazioni dell’area.

Inutili infatti, i prolungati tentativi di rianimarlo da parte dei medici del 118 accorsi con l’automedica Golf 1 sul posto. Oltre a loro sul posto sono giunti anche i militari della Capitaneria di Porto che hanno avviato le indagini per ricostruire la tragedia e identificare l’annegato.

Genova uomo annegato: l’identità della vittima

Poco dopo sul luogo dell’annegamento sono giunti i Vigili del fuoco intervenuti con una squadra e con il nucleo sommozzatori i quali, immergendosi, hanno potuto recuperare il corpo senza vita dell’uomo, probabilmente i vestiti e la giacca, una volta impregnati d’acqua hanno fatto da zavorra trascinandolo a fondo, senza lasciargli nessuna possibilità di salvezza.

In un primo momento l’identificazione è risultata difficile dato che la vittima non aveva con sé i documenti di identità. La polizia scientifica ha quindi cercato di identificarlo attraverso il rilievo delle impronte digitali.

Nelle ultime ore infatti si è scoperto che la vittima si chiamava Mohamed Daoudosman che aveva 47 anni ed era originario del Sudan. 

Impossibile per ora stabilire come sia finito in mare: l’uomo dalle prime sommarie ricostruzioni è stato visto scavalcare la balaustra e poi chiedere aiuto quando si trovava già in acqua.

Le indagini su quanto accaduto sono state avviate dalle pattuglie delle “volanti” e proseguiranno con gli agenti del commissariato Centro di piazza Matteotti.

La tragedia è da ricostruire nei dettagli ma fra le ipotesi per spiegare la tragedia si pensa a  quella della disgrazia, forse l’uomo aveva bevuto troppo ed è caduto in mare, oppure proprio perchè ubriaco voleva fare un bagno fuori stagione, rimane valida anche la tesi del suicidio anche se questa ipotesi perde di valore dato che l’uomo prima di annegare è stato visto chiedere aiuto sbracciandosi.

La salma è stata ora messa a disposizione dell’autorità giudiziaria e nelle prossime ore il pubblico ministero di turno disporrà l’autopsia.

Un caso simile nei primi mesi del 2022

Pochi mesi fa un’altra tragedia simile a quella avvenuta ieri aveva colpito Genova al Terminal Traghetti dove un uomo era morto annegato nelle acque del porto.

Probabilmente in quell’occasione l’uomo era scivolato mentre cercava di scavalcare un muro per passare da ponte Assereto e ponte Caracciolo.

L’uomo, era un tunisino residente in Francia di 35 anni, aveva con sè un biglietto per imbarcarsi sul traghetto Atlas della Grandi Navi Veloci in partenza proprio per Tunisi.

Da una ricostruzione effettuata dalla Polizia di frontiera e dalla Capitaneria di porto, il passeggero era entrato nel terminal traghetti correttamente e poi, però avrebbe cercato di scavalcare un muro scivolando in mare dove i vestiti e lo zaino appesantiti dall’acqua lo avrebbero trascinato a fondo senza lasciargli scampo.

Il cadavere era stato ritrovato nello specchio d’acqua proprio davanti al punto da dove partono i traghetti.