Sconti contributivi 2023 ai datori di lavoro e alle imprese del settore privato: la domanda del bonus dovrà essere presentata entro il 15 febbraio prossimo. Il beneficio si concretizza in uno sgravio dei contributi da versare pari all’1%. Tuttavia, è necessario seguire i criteri e le modalità stabiliti dal decreto interministeriale dello scorso 20 ottobre, poi pubblicato il 29 novembre 2022 sul portale del ministero del Lavoro. In particolare, avranno accesso agli sconti contributivi le aziende e i datori di lavoro che abbiano conseguito la certificazione di parità di genere. Per i parametri della certificazione, è necessario seguire quanto previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 29 aprile 2022. Il provvedimento è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale lo scorso 1° luglio. I criteri della parità di genere prevedono sei aree: si va dalla cultura e strategia alla governance, dai processi di risorse umane alle crescita e inclusione delle donne sui luoghi di lavoro, dalla parità di retribuzione alle tutele previste per la genitorialità e per conciliare gli orari lavorativi con la vita privata.
Sconti contributivi 2023, chi può presentare domanda di bonus e quanto si risparmia sui versamenti
Il bonus previsto è pari all’1° dei contributi previdenziali che aziende e datori di lavoro versano fino a un tetto di 50.000 euro per l’anno 2023. Conti alla mano, la soglia massima di esonero della contribuzione datoriale riferita al periodo di paga mensile è pari a 4.166,66 euro risultante dalla divisione di 50mila euro per dodici mensilità. Per questa misura il governo ha stanziato 50 milioni di euro di fondi. Nel caso in cui le risorse non dovessero essere sufficienti, il provvedimento avvisa che i bonus spettanti saranno ridotti in proporzione al numero delle istanze pervenute e giudicate ammissibili, sia sulla base dei requisiti richiesti che sulla certificazione di parità di genere ottenuta. Proprio quest’ultima documentazione, se è stata ottenuta entro la fine del 2022, permette ai datori di lavoro di presentare domanda all’Inps di sgravio contributivo entro il 15 febbraio 2023. La presentazione delle domande è iniziata già lo scorso 27 dicembre. Possono richiedere il bonus contributivo tutti i datori di lavoro privati – anche non imprenditori – che abbiano conseguito la certificazione di parità di genere di cui all’articolo 46 bis del Codice delle pari opportunità tra uomo e donna. La domanda deve essere presentata in via telematica sul sito dell’Istituto previdenziale.
Sgravio contributi, ecco come presentare domanda
A tal proposito l’Inps ha fornito informazioni operative sull’invio dell’istanza nella circolare numero 137 di fine anno. In base alle indicazioni, oltre ai dati anagrafici, i datori di lavoro devono inserire nella pratica il possesso della certificazione di parità di genere e il relativo periodo di validità della stessa; la retribuzione media mensile stimata inerente il periodo di validità della certificazione di parità di genere di cui all’articolo 46-bis del Codice delle pari opportunità tra uomo e donna; l’aliquota datoriale media stimata relativa al periodo di validità della certificazione di parità di genere; la forza aziendale media stimata relativa al periodo di validità della certificazione. Il bonus contributivo eventualmente riconosciuto ai datori di lavoro deve essere parametrato su base mensile e portato in sottrazione dei contributi previdenziali dovuti. Inoltre, come raccomandato dalla circolare Inps numero 137 del 2022, le imprese richiedenti devono aver osservato le norme relative al possesso del Documento unico di regolarità contributiva (Durc). Infine, la misura dello sgravio contributivo è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente, a condizione che non si superi il limite della contribuzione previdenziale dovuta e purché per gli altri bonus non sia previsto espressamente il divieto di cumulo con altri regimi agevolativi.