Mense scolastiche choc: i casi di Roma e Napoli. Indicazioni allarmistiche arrivano da più parti nel nostro Paese, con picchi di criticità nelle principali città del Mezzogiorno. Il settimo rating dei menù scolastici di Foodinsider è di poche settimane fa e ci consegna un quadro chiaro, anche grazie ad un questionario di gradimento trasmesso alle mense di molte città d’Italia. Le risposte degli utenti raccontano che nell’anno scolastico 2021/22 metà retta è andata in spazzatura. Secondo il sondaggio, il 47% degli insegnanti che hanno risposto (l’anno scorso era il 38%), dichiara che i bambini mangiano meno della metà del pasto. Il dato è confermato dalla ricerca condotta nell’ambito del progetto Reduce, che marzo e maggio ha monitorato lo spreco alimentare nelle mense degli 85 plessi di tre regioni (Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, e Lazio).

Mense scolastiche choc: meno stoviglie lavabili

Altro dato particolarmente evidente riguarda il controllo del rispetto della sostenibilità di stoviglie e materiali utilizzati durante i pasti. Sono in diminuzione le strutture che somministrano il pasto con stoviglie lavabili, scendendo dal 65% al 59%. Un dato peggiorativo che significa tanto usa e getta sia in refettorio che in classe, soluzione che non va nella direzione della sostenibilità come indicato invece dal ministero dell’Ambiente che richiede di somministrare il pasto con stoviglie in ceramica. E risulta allarmante anche l’ancora mancante controllo ufficiale della presenza nelle stoviglie usa e getta del Pfas, ovvero di sostante perfluoroalchiliche, usate dagli anni Cinquanta nella produzione di carta e cartone per uso alimentare, per rivestire le padelle antiaderenti per le loro caratteristiche oleo e idrorepellenti.

I casi di Roma e Napoli

A sollevare dubbi e perplessità anche gli aspetti più strettamente qualitativi e quantitativi del cibo. A Roma, a fine novembre 2022, i genitori di una scuola del quartiere San Giovanni hanno fatto irruzione a mensa dopo tante lamentele dei bambini e hanno denunciato la scarsa qualità e quantità di cibo destinato ai propri figli. Nello stesso periodo ad Afragola, popoloso comune della città metropolitana di Napoli, molte mamme hanno protestato per il servizio di refezione scolastica dopo aver visto la qualità del cibo offerto, organizzando un raduno di genitori e presidi. Protestavano sia per la qualità dei pasti distribuiti agli alunni che per la scarsa quantità.