Pagamenti assegno unico gennaio 2023. L’assegno unico universale di gennaio 2023 dovrebbe arrivare a partire dalla seconda metà del mese, l’Inps non ha ancora annunciato una data precisa.
Pagamenti assegno unico gennaio 2023
L’assegno unico universale per i figli, come è noto, ha sostituito gli assegni familiari e le detrazioni fiscali per i figli a carico sino al ventunesimo anno di età. Anche l’assegno unico universale di gennaio 2023 dovrebbe arrivare a partire dalla seconda metà del mese (dopo il 15 gennaio), come da prassi. L’importo viene versato sul conto corrente indicato all’atto della presentazione della domanda. Chi percepisce già il Reddito di cittadinanza non ha l’obbligo presentare alcuna domanda per ricevere l’assegno unico universale 2023. L’INPS erogherà la somma direttamente sulla carta Rdc, ma con un mese di ritardo: a gennaio 2023 si riceverà dunque la rata di dicembre 2022.
Cos’è l’assegno unico
L’Assegno unico e universale è un sostegno economico alle famiglie attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili. L’importo spettante varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di ISEE valido al momento della domanda, tenuto conto dell’età e del numero dei figli nonché di eventuali situazioni di disabilità dei figli.
L’Assegno è definito unico, poiché è finalizzato alla semplificazione e al contestuale potenziamento degli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità, e universale in quanto viene garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di euro 40mila.
A chi è rivolto
L’Assegno unico e universale spetta ai nuclei familiari in cui ricorrono le seguenti condizioni:
- per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza;
- per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni che:
- frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
- svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui;
- sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- svolga il servizio civile universale;
- per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.