Un manichino a grandezza naturale di cartapesta raffigurante un poliziotto è stato bruciato a Milano nel corso della notte di Capodanno.

L’episodio è stato ripreso in un video poi diffuso sui social dagli stessi autori del folle gesto. Nella registrazione si vede un ragazzo avvicinarsi con una tanica di liquido infiammabile al fantoccio di cartapesta con le sembianze e gli abiti di un poliziotto. Il giovane inizia dunque a versare quella che pare essere benzina sul manichino, cospargendo ogni parte del finto poliziotto e creare una scia con lo stesso liquido infiammabile per poi appiccare l’incendio a debita distanza.

Le fiamme divampano i pochi istanti avvolgendo completamente il manichino fino ad arrivare ad una vera esplosione. È possibile che il fantoccio fosse stato imbottito con petardi o altro materiale esplodente. Al momento della sua completa esplosione, si sentono urla di soddisfazione e applausi.

Dalle immagini è possibile localizzare la vicenda nei pressi del parco giochi di un giardino pubblico nel quartiere Corvetto. Il video è stato acquisito dalle autorità della questura di Milano che sta procedendo ai controlli necessari per risalire all’identità del ragazzo autore dell’incendio e del suo amico che ha ripreso il tutto.

Sebbene non vengano inquadrati, dall’audio del video è possibile percepire che ad assistere allo spettacolo vi erano anche altre persone, forse imparentate proprio con i due responsabili. È probabile dunque che gli agenti cercheranno di raccogliere testimonianze di chi fosse effettivamente presente o di chiunque abbia assistito alla vicenda per chiarire ogni suo dettaglio.

Dalle prime indagini pare che il giovane ripreso nel momento di appiccare l’incendio al fantoccio sia un ragazzo di origini ecuadoriane residente proprio nel comune di Milano.

Dall’etnia del ragazzo, l’ipotesi è che il gesto, per quanto folle e ignobile, rientri in una tradizione sudamericana di bruciare fantocci di cartapesta imbottiti di petardi per scacciare le disgrazie del passato.

In Ecuador e anche in altri Paesi del Sud America vengono incendiati manichini raffiguranti personaggi famosi o politici. I ragazzi però hanno scelto di dare alle fiamme un poliziotto con tanto di divisa e cappello, colpendo un simbolo di autorità con il rischio di inneggiare alla rivolta e all’anarchia. Non solo, le fiamme avrebbero potuto propagarsi anche nei vicini giardini pubblici, danneggiando le strutture e addirittura mettendo in pericolo i residenti.

Un altro spezzone della clip diffusa in rete riprenderebbe lo stesso manichino poco dopo la realizzazione all’interno di un appartamento.

Milano bruciato manichino di un poliziotto: lo sdegno del vicepremier Salvini

Il video in poco tempo rimbalza sui social network e viene ripubblicato anche da “Welcome to Favelas”, pagina che spesso sottolinea il degrado della società. La notizia riceve un’enorme eco e viene condivisa anche dall’attuale vicepremier, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e leader della Lega, Matteo Salvini, che sul suo account ufficiale ha voluto denunciare la gravità dell’accaduto.

“L’incendiario è sicuramente un cretino, chi ride e applaude è pure peggio. Solidarietà alle donne e agli uomini che ogni giorno rischiano la vita per la sicurezza dell’Italia e degli italiani”.

Il messaggio postato da Salvini ha ricevuto migliaia di like. Tanti utenti inoltre hanno commentato la notizia, esprimendo disappunto per un gesto così spregevole ma non sono mancate anche parole a sostegno del gruppo di vandali.

L’episodio inoltre ha dato modo di esprimere critiche sulla condotta del Sindaco di Milano. A detta di Silvia Sardone, europarlamentare e commissario cittadino milanese della Lega e di Davide Ferrari Bardile, consigliere della Lega in Municipio 4, la vicenda rientra in un più ampio e preoccupante fenomeno di odio nei confronti delle divise e ciò sarebbe “frutto del buonismo e del lassismo della sinistra che amministrano la città da undici anni”.