Euro in Croazia, sarà ancora conveniente andarci? Ecco quali sono i possibili scenari per le vacanze, i soggiorni e le visite dopo l’adozione della moneta unica, ufficialmente avvenuta in data 1° gennaio 2023. Con l’adesione all’euro, andare nel Paese della Penisola balcanica potrebbe avere degli impatti economici per i tanti italiani che vi trascorrono le vacanze o dei brevi soggiorni data la vicinanza territoriale e la facilità di raggiungere coste e località dell’entroterra. La Croazia ha aderito alla moneta unica come ventesimo Stato dell’Unione europea e come 27° Paese membro entrato a far parte dell’area Schengen. Quest’ultima adesione permetterà a chi vorrà visitare il Paese della Penisola baltica di evitare i controlli e le code che saranno più snelli a Trieste e alla frontiera della Slovenia. Ma vari risvolti si attendono sul piano economico e dei possibili impatti della moneta unica. Il tasso di cambio è fissato a 7,53450 kune per ogni euro. Importante ai fini di uno studio dell’impatto della moneta unica sui prezzi è il periodo di adattamento alla nuova moneta, già incominciato in Croazia dallo scorso settembre quando i prezzi esposti dovevano riportare anche l’importo in euro. L’obbligo rimarrà in vigore per tutto l’anno in corso, mentre il periodo di transizione della nuova moneta avrà durata fino al prossimo 14 gennaio.

Euro in Croazia dal 1° gennaio 2023, è ancora conveniente per le vacanze?

Non è semplice fare previsioni sulla convenienza di andare in Croazia con l’euro. Il Paese della Penisola balcanica, da sempre meta dei turisti italiani anche per brevi soggiorni, non dovrebbe subire eccessivi contraccolpi dal cambio di moneta. In varie località turistiche della Croazia, peraltro, si può già pagare in euro e, anche precedentemente, il biglietto di Francoforte era generalmente accettato come moneta di pagamento. Da questo punto di vista, i prezzi non dovrebbero subire impennate eccessive. Differente è invece il discorso che riguarda l’impatto del cambio per chi dovrà convertire tutti i prezzi. Infatti, a prescindere dal cambio stesso kuna/euro, bisogna considerare che per l’anno in corso è previsto un generale aumento dei prezzi in Croazia per effetto dell’inflazione. Nemmeno i croati, dunque, saranno esenti dal generale incremento dei prezzi in corso nei vari Paesi dell’Unione europea, sia come esercenti che come compratori. Questo aumento è tanto più prevedibile quanto più la Croazia risulti essere una nazione che viva molto di turismo: l’aumento dei prezzi si rifletterà maggiormente data l’importanza per l’economia locale dei flussi di visitatori.

Croazia, non verrà più richiesta la carta d’identità per accedervi dopo l’adesione a Schengen

Cambiamenti sono previsti anche dall’ingresso della Croazia nell’area Schengen. Gli italiani che si muoveranno verso la Penisola balcanica, infatti, non dovranno più mostrare la carta d’identità al confine. L’adesione all’area Schengen, in generale, libererà le frontiere della Croazia con Paesi europei vicini come Italia, Slovenia e Ungheria, tutte facenti parte delle condizioni di mobilità delle persone dell’Area Schengen. Infine, l’adesione all’area Schengen ha anche un risvolto storico. Dalla fine della Seconda Guerra mondiale, infatti, non ci saranno più confini tra Venezia Giulia e Istria, col risultato di una unificazione dei territori feriti dal conflitto terminato oltre 75 anni fa. Con la fine della guerra, questa striscia di territorio era stata suddivisa dapprima tra Italia e Jugoslavia e, successivamente, tra Italia, Croazia e Slovenia. La riunificazione, adesso, fa diventare i cittadini delle zone interessate tutti europei e con eguali diritti.