Al via i Saldi invernali 2023. Si parte domani in Sicilia e Basilicata, martedì 3 gennaio toccherà alla Valle d’Aosta mentre giovedì 5 partiranno in tutte le altre regioni.

Torna la voglia di shopping con i saldi invernali 2023

Archiviato il Capodanno, arriva uno dei momenti più attesi dagli amanti dello shopping. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, quest’anno la spesa per una famiglia sarà di circa 304 euro, mediamente ogni singola persona spenderà 133 euro, per un giro d’affari complessivo pari a 4,7 miliardi.

I saldi, molto amati dai consumatori perché danno la possibilità di togliersi qualche sfizio più “a cuor leggero”, sono graditi anche ai commercianti visto che questi periodi sono spesso l’occasione per rinnovare la fiducia del cliente nel negozio dove si effettuano acquisiti.

Eppure quest’anno molti italiani non sembrano propensi ad approfittare degli sconti invernali (tra i più convenienti dell’anno). A dirlo è Confimprese: la corsa agli acquisti interesserà solo il 30,4% della popolazione. Più di 6 famiglie su 10 sono ancora indecise. Si preferisce destinare i risparmi non a bene voluttuari, ma alle vacanze.

Anche il Codacons rileva grande incertezza intorno a questa stagione 2023 di saldi invernali. Caro-bollette e inflazione alle stelle hanno eroso la capacità di acquisto dei cittadini, e – dice il presidente Carlo Rienzi – “spingeranno una fetta di popolazione a rinunciare a quelli non indispensabili”.

Ci sarà comunque tempo per giovarsi dei saldi, che dureranno dai 30 ai 60 giorni, in base alle Regioni. Per chi ha invece ha già deciso di concedersi qualche fashon follia, i capi di abbigliamento e gli accessori sono la merce più gettonata.

Saldi, i consigli per acquisti sicuri

Agire con cautela resta comunque fondamentale se non si vuole andare incontro a brutte sorprese. I consigli di Federazione Moda Italia e Confcommercio si appresta a farsi un giro in cerca di qualcosa di interessante e conveniente sono semplici ma efficaci. Le carte di credito, e i pagamenti in cashless, devono essere sempre accettate, e non bisogna dimenticare la trasparenza sui prezzi: quindi l’obbligo da parte del negoziante di indicare l’importo normale di vendita, lo sconto e il costo finale.