Il 2023 in Iran si apre con la notizia shock dei calciatori arrestati dalle autorità governative per aver partecipato a una festa insieme ad alcune donne (che il regime definisce “mista” proprio per questo) e aver consumato dell’alcool.

I media locali, nel riportare l’episodio avvenuto a Damavand – periferia nordorientale di Teheran, non svelano i numeri e nemmeno i nomi, sebbene si legga che molti di loro giochino in una delle principali squadre del Paese: il dubbio finale tra i vicecampioni dell’Esteghlal e i campioni in carica del Persepolis.

Iran, calciatori arrestati a Capodanno: lo sport come voce

Iran, calciatori arrestati durante le celebrazioni di Capodanno, cosa è successo.

Innanzitutto, è bene precisare che il rapporto dei calciatori iraniani con il governo è piuttosto delicato. Chi ha guardato le partite dei Mondiali in Qatar appena conclusi, sicuramente ricorderà i gesti di protesta silenziosi (come per esempio la decisione di non cantare l’inno). Detto ciò, i giocatori coinvolti hanno violato la legge in vigore dalla Rivoluzione islamica del 1979: è infatti vietato il consumo di sostanze alcoliche ai musulmani e al contempo sono proibite manifestazioni culturali e di intrattenimento che comportino il contatto fisico tra un uomo e una donna (ed è questo il caso del ballo).

Secondo le autorità giudiziarie dell’Iran, le feste notturne sono concepite come un esempio di trasgressione sociale e, come tali, vanno severamente punite. A maggior ragione dopo lo scoppio della guerra civile a seguito della morte di Mahsa Amini, lo scorso 16 settembre. Tra gli arrestati e gli interrogati ci sarebbero anche molti calciatori, rei di essersi schierati a sostegno dei manifestanti.

Ci sono poi anche altri due episodi in cui sport, politica e società si sono fusi: il primo riguarda Elnaz Rekabi, l’esperta di arrampicata che gareggiò senza il velo durante un torneo in Corea del Sud. Al suo rientro in patria, la 33enne venne sottoposta agli arresti domiciliari ufficiosi e qualche tempo trovò la casa interamente rasa al suolo da un incendio. Il secondo caso ha come protagonista Sara Khademalsharieh, anche lei ritratta in una foto durante un evento di scacchi in Kazakistan priva del velo islamico: ora si troverebbe in Spagna in una località segreta.