Agricoltura, nuova Pac al via da oggi, 1° gennaio 2023: ecco chi può fare domanda e come calcolare i contributi spettanti dopo la riforma di fine 2022. La nuova Politica agricola comune valida per il quinquennio 2023-2027 entra nel vivo a partire da oggi, anche se vi sono dei punti ancora poco chiari e occorrerà attendere ulteriori chiarimenti in merito. In ogni modo è chiaro chi potrà presentare domanda per ottenere i contributi agricoli spettanti e qual è il metodo di calcolo, mentre qualche dubbio sorge sul pagamento dei contributi a fine 2023, in particolare a ottobre (fino al 2022 in questo mese si arrivava al pagamento dell’85% degli incentivi spettanti) quando gli imprenditori agricoli dovranno dimostrare di aver adottato le riforme richieste in ambito di produzione sostenibile. Per i prossimi cinque anni, sul tavolo c’è la distribuzione di risorse per 35 miliardi di euro, ma occorre prestare attenzione alle risorse spettanti a ciascuno dei 730mila beneficiari, secondo i dati della Coldiretti del 2022.

Agricoltura nuova Pac oggi domanda contributi: ecco le scadenze 2023 e come presentare domanda

Non cambiano le scadenze per la presentazione delle domande della nuova Pac, ma si ampliano le modalità di accesso alle istanze. La domanda dei contributi deve essere presentata entro il 15 maggio di ciascun anno (potrebbe esserci la proroga fino a un mese) alla Regione o direttamente all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea). L’istanza va presentata mediante il Centro di assistenza agricola (Caa). Tra le semplificazioni previste per quest’anno, si annota la possibilità di presentare in un’unica domanda sia la richiesta dei contributi di base, sia quella per i capitoli speciali come i sostegni riservati ai giovani (un miliardo di euro), all’agricoltura biologica (due miliardi) e alla digitalizzazione (2,2 miliardi). Presentare domanda alla Regione di appartenenza o alla Caa non fa differenza: le piattaforme sono informatizzate e le due istituzioni comunicano tra di loro.

Come si calcolano i contributi di base in agricoltura?

Importante è verificare quanto spetti di contributo agricolo dalla nuova Pac. Infatti, gli imprenditori che prenderebbero 300 euro di contributi per ettaro sono esclusi dalla possibilità di presentare domanda. Il calcolo dei contributi del 2023 differisce da quello degli scorsi anni, quando agli agricoltori veniva assegnato un contributo di base e uno per le componenti ambientali, il greening, del valore identico per tutti. Nel 2023, invece, si prevede che i richiedenti debbano adottare sistemi di produzione che garantiscano condizioni minime di sostenibilità. Solo gli imprenditori agricoli che dimostreranno di aver provveduto a rispettare i criteri richiesti, otterranno il pagamento dei contributi. Il nuovo metodo di calcolo potrebbe segnare perdite di contributi anche per un migliaio di euro all’ettaro, mentre gli aumenti per i coltivatori in regola con le nuove regole potrebbero aggirarsi sui 10-20 euro ogni ettaro. Questo meccanismo rientra nel progetto di redistribuzione dei contributi che, nel prossimo quinquennio, garantirà l’innalzamento di chi percepisce contributi più bassi fino ad arrivare all’80% della media nazionale e, anche in relazione alle regioni, immetterà nei territori risorse in modalità più uniformi. Ad esempio, in Lombardia la media dei contributi per ettaro è di 600 euro, quella della Sardegna si ferma a 120 euro.

Tempi per ottenere i finanziamenti della Pac

Dubbi rimangono invece su tempi e modalità di pagamento dei contributi agli imprenditori agricoli. Fino al 2022, con la presentazione della domanda a maggio, si otteneva il 55% dei contributi di base e il 30% di contributo di greening entro ottobre, arrivando dunque in autunno all’85% di incasso di quanto spettante. Nel 2023 scenderà il contributo di base, dal 55% al 48%, da incassare entro ottobre 2023. Per quest’anno, al posto del contributo greening, ci sarà quello degli ecoschemi. Questa componente pesa per il 25% del totale, ma occorrerà dimostrare di aver adottato le condizioni minime di sostenibilità. Per questo motivo, si prospettano tempi più lunghi del pagamento del 73% di quanto spettante in autunno.