Chiara Camerra e Tara Gabrieletto. Un Natale da incubo quello tra loro, quando la figlia di Camerra viene aggredita da uno dei pitbull di Gabrieletto: la bambina piccola, un anno di età, è stata subito sottoposta ad una terapia intensiva e, da quel momento, sono stati numerosi i consulti con i medici, che hanno dovuto assistere la bambina: chirurghi maxillo-facciali, plastici ed oculisti.

Chiara Camerra e Tara Gabrieletto: l’inizio della disputa legale

Inizialmente, tra Chiara Camerra e Tara Gabrieletto l’amicizia sembrava esser rimasta più forte che mai. E’ così che Chiara Camerra, infatti, racconta la faccenda: “Tara mi ha dato il suo avvocato. Io in quelle settimane di emergenza Covid ero sempre in terapia intensiva dalla bambina e non avevo la testa per pensare ad altro. E così sono trascorsi i novanta giorni per poter fare querela e una causa penale […] In quelle settimane mio padre l’ha pure aiutata a fare un trasloco a Roma, dopodiché lei è praticamente sparita. E ripensando poi a quello che mi diceva dopo l’incidente mi sono accorta che la sua preoccupazione erano stati i social, mi aveva chiesto di non parlare della vicenda per via del cane. Ho così deciso di cambiare avvocato.”

L’avvocato attuale spiega in questo modo la situazione: “Purtroppo quando è venuta da me i termini per la causa penale erano scaduti e così abbiamo potuto procedere solo in via stragiudiziale nei confronti dell’assicurazione, essendo il cane coperto da una polizza. Diciamo che è andata bene, 310 mila è un buon risarcimento, riguarda il danno alla bambina, morale e permanente, compreso quello estetico, che è stato riconosciuto al 30%. Ma la causa non è ancora chiusa e ora ci saranno tutte le altre parti da risarcire, cioè i parenti della mia cliente che hanno avuto anche loro dei danni essendo la nipotina convivente.”

Insomma, la causa è ancora aperta e Chiara Camerra e il suo avvocato chiedono giustizia: il risarcimento di 310 mila euro è solo una parte della richiesta avanzata dalla parte offesa da quello che è successo. E’ un vero problema per Chiara e la figlia, che ha delle cicatrici ben visibili sul volto e che prova vergogna, ogni volta che le domandano qualcosa. La risposta spontanea della bambina? Coprirsi il volto con la mascherina.

Chiara Camerra e Tara Gabrieletto: richiesto l’abbattimento del cane

Oltre ai 310 mila euro, Chiara Camerra, infatti, chiede l’abbattimento del cane che ha provocato tanti danni alla figlia: “Io chiedo l’abbattimento, è una questione di giustizia nei confronti della mia bambina”.

Ma l’avvocato di Tara risponde subito alla richiesta e alle accuse della donna: “Che ci sia stato il danno siamo tutti d’accordo, ma nessuno ha raggirato né imposto nulla alla signora, che era maggiorenne e ha preso le sue decisioni in piena autonomia […] Fortunatamente siamo in Italia e l’abbattimento del cane non lo decide la signora. L’Asl era uscita nell’immediatezza dell’evento, come stabilisce la legge, aveva visionato il cane, l’aveva tenuto sotto osservazione e considerato non mordace. Comunque aveva ritenuto di non prendere alcuna misura estrema.”

Il racconto della vicenda: cosa è successo

Chiara Camerra aveva raccontato in questo modo la vicenda che aveva visto sua figlia attaccata dal pitbull di Tara Gabrieletto: “ [il] cane aveva azzannato la faccia della bambina e la stava sbattendo in qua e in là come una bambola di pezza […] se non fossi intervenuta l’avrebbe uccisa. Ho preso uno strofinaccio da cucina per fermare il sangue che usciva da tutte le parti, il cane le aveva strappato mezza faccia, aveva tagli sulla testa e sulla fronte, non so come ho fatto a non svenire perché io sono anche impressionabile…È prevalso l’istinto materno… Guardavo Tara e le dicevo: ‘ti prego, svegliami da questo incubo’”.

Attualmente, i procedimenti legali sono ancora in corso per le ferite terribili riportate dalla bambina.