Il presidente russo Vladimir Putin ha pronunciato questa mattina il discorso di fine anno: come preannunciato dal suo portavoce Peskov nelle scorse settimane, il leader del Cremlino non si è rivolto ai cittadini da Mosca bensì dalla sede del Distretto militare meridionale, dove ha consegnato alcuni premi. Il videomessaggio sarà tramesso alla cittadinanza alle 21.50 ora italiana.
Discorso di fine anno Putin, la pace in Ucraina sembra più lontana
Numerosi i punti salienti del discorso di fine anno di Vladimir Putin, che non fanno intendere alcuna predisposizione a scendere su posizioni pacifiche circa il conflitto il Ucraina. Lui stesso ha infatti ribadito che la Federazione Russa deve ancora sviluppare le armi ad alta potenza, nonché i sistemi aerei senza equipaggio: su entrambi è stata istituita una commissione che sarà guidata dal viceministro Andrei Belusov.
A livello militare, vista anche la sede del suo discorso (della durata di circa 10 minuti), rientrano anche altre ordinanze da lui siglate tra cui quella per lo sviluppo di elicotteri a guida autonoma e di droni (oggi in arrivo soprattutto dall’Iran). La visita al Distretto è stata l’occasione per consegnare gli ordini e le medaglie al valore militare per i combattenti al fronte in Ucraina, che maggiormente si sono distinti per coraggio ed eroismo. L’Ordine di San Giorgio è stato consegnato a un giovane soldato di 22 anni al grido di “Servirò fino alla morte la mia patria”. Presenti alla cerimonia anche le delegazioni di Donetsk e Lugansk, le due province del Donbass riconosciute da Mosca.
Tornando sulle parole del presidente russo, egli ha definito il 2022 “un anno di decisioni difficili ma anche di consolidamento della Federazione Russa“, in cui “molte cose sono tornate al loro posto ed è stato possibile scindere coraggio ed eroismo da tradimento e codardia“. Sostiene che gli eventi occorsi in questi dodici mesi hanno innescato “un processo di indipendenza per il suo popolo, perché la difesa della Patria è un valore sacro e l’unica cosa che conta è il bene futuro della Russia“.
Chiaramente non è mancata la stoccata all’Occidente sulla guerra in Ucraina, responsabile “di aver mentito sulla pace e di preparare future aggressioni“. Ha ricordato a Kiev “di essere solo uno strumento del volere occidentale, in primis quello americano, per arrecare danno alla Russia“. Tuttavia, “la Russia non sarà mai divisa” e “chiunque si aspettava la sua distruzione è rimasto deluso“.
Un piccolo spiraglio è stato dedicato alla memoria di Papa Ratzinger, oggi scomparso, definito da Putin “persona eccezionale, difensore dei valori cristiani e uomo in grado di costruire un rapporto sano tra la Chiesa russa e quella vaticana“.