Un commerciante di Falconara, in provincia di Ancona, vende fuochi d’artificio ad un ragazzo 15enne e viene denunciato per cessione illegale di materiale pirotecnico a minorenni.

Il venditore, un ragazzo 20enne di origini asiatiche, è stato sorpreso in un controllo avvenuto nel pomeriggio di Giovedì 29 Dicembre dagli agenti della Polizia di Stato del comando di Falconara.

L’operazione si inserisce in una più vasta attività di verifica nella zona, al fine di accertare la regolarità dei prodotti pirotecnici immessi sul mercato in vista dei festeggiamenti per l’imminente Capodanno. Allo scopo è stato impiegato anche personale in borghese per gli accertamenti nei vari esercizi commerciali.

Il negoziante è stato denunciato per vendita illegale di fuochi d’artificio e rischia l’arresto fino a due anni e una ammenda fino a 200 mila euro vista l’aggravante di flagranza di reato. Sebbene gli articoli in vendita fossero regolari, l’uomo è accusato della cessione ad un ragazzo di 15 anni quando il materiale pirotecnico era destinato alla maggiore età.

Nello specifico gli agenti hanno accertato la compravendita di otto scatole di petardi appartenenti alla categoria F2, il cui acquisto è vincolato all’aver compiuto 18 anni. I petardi sono stati sequestrati.

La normativa italiana infatti ha recepito fin dal 2010 le nuove disposizioni dettate dalla legislazione europea e dopo un lungo iter di adeguamento terminato solo nel 2017 ha disposto una forte limitazione alla tipologia di articoli acquistabili ed utilizzabili da parte di minorenni, imponendo inoltre il divieto assoluto per i minori di 14 anni.

I fuochi d’artificio ed in genere ogni prodotto pirotecnico avente maggiore carica esplodente dei già citati petardi ricadono nelle categorie F3 e F4 e la vendita per essi è subordinata all’obbligatorio rilascio di autorizzazione da parte del Prefetto. In alcuni casi, trattandosi di vere e proprie “bombe” l’autorizzazione può avvenire solo dietro presentazione di nulla osta del Questore o porto d’armi.

Negli esercizi commerciali comuni, come supermercati o anche cartolerie, questi prodotti non possono essere venduti, ma è lecita la cessione di petardi ricadenti in categorie inferiori.

Gli agenti della Polizia inoltre raccomandano agli utenti di acquistare esclusivamente prodotti con marchiatura CE, poiché soggetti a complesse procedure di verifica. Inoltre, per evitare ferimenti, è indispensabile seguire ogni indicazione fornita dal produttore e scritta sulle etichette. 

Falconara vende fuochi d’artificio a 15enne: sequestrati fuochi d’artificio illegali anche ad Anzio

I controlli delle forze dell’ordine per individuare il commercio illecito di materiale esplodente sono estesi in tutto il Paese. Nei pressi di Anzio, in provincia di Roma, un semplice accertamento ha svelato che una coppia deteneva irregolarmente oltre trecento chilogrammi di fuochi d’artificio.

I due, un uomo di 45 anni e una donna di 44 anni, erano a bordo della loro utilitaria quando sono stati fermati per un controllo di routine di circolazione stradale. I carabinieri nella zona di Lavinio hanno però scoperto che la coppia stava trasportando un anomalo quantitativo di materiale pirotecnico con la probabile ipotesi che venisse immesso sul mercato in modo illecito. I militari hanno per questo motivo richiesto un accertamento presso l’abitazione della coppia.

La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire complessivamente oltre 300 chilogrammi di petardi e fuochi d’artificio. In particolare sono stati trovati 65 confezioni di razzi, cobra e bengala, 27 cipolle artigianali di varie dimensioni, 16 scatole di batteria da 100 e 200 colpi, 60 scatole di fuochi d’artificio di piccole dimensioni (petardi, stelle, vulcano) e 400 euro in contanti in banconote di diverso taglio.

Tutti i prodotti erano stoccati all’interno dell’appartamento senza alcuna misura di sicurezza.

I militari hanno immediatamente provveduto al sequestro della merce e alla denuncia in stato di libertà dei due soggetti coinvolti con la grave accusa di fabbricazione o commercio abusivi di materie esplodenti. Ulteriori verifiche hanno mostrato che la donna fosse anche percettrice del reddito di cittadinanza e ne è stata prontamente avviata la procedura per la revoca del beneficio economico.