Papa Benedetto XVI, il 265esimo Pontefice della Chiesa cattolica e il primo a diventare Pontefice emerito, si è spento a causa dell’avanzare dell’età.

La triste notizia è stata comunicata poche ore fa dal Vaticano. Nella nota della Sala Stampa della Santa Sede si legge:

Con dolore informo che il Papa Emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle ore 9:34, nel monastero Mater Ecclesiae in Vaticano”.

La salma del Pontefice sarà esposta dalla mattina di lunedì 2 gennaio 2023, nella Basilica di San Pietro in Vaticano per l’ultimo saluto dei fedeli.

Solo ieri sera, si era tenuta una messa in suo omaggio nella Basilica di San Giovanni in Laterano, alla quale avevano partecipato centinaia di fedeli.

Età, vita e data di proclamazione di Papa Benedetto XVI

Papa Benedetto XVI è stato un fine teologo e professore, oltre che protagonista della vita della Chiesa e della cultura europea.

Nato a Marktl am Inn, il 16 aprile 1927, Joseph Ratzinger è morto all’età di 95 anni.

Alla sua veneranda età, Papa Benedetto XVI è stato il pontefice più longevo della storia, in quanto, Leone XIII morì a 93 anni, Clemente XII a 87 e Clemente X a 86.

Joseph Ratzinger divenne Prete il 29 giugno del 1951 e allo stesso tempo, venne abilitato alla docenza.

Nel ’77 Paolo VI lo nominò arcivescovo di Monaco e il 27 giugno lo designò cardinale.

Un anno dopo, partecipò ai conclavi che elessero Papa Luciani e Papa Wojtyla e nel 1981 Papa Giovanni Paolo II lo nominò prefetto della Congregazione per la dottrina della fede.

Al contempo, fu anche presidente della commissione per la preparazione del Catechismo della Chiesa cattolica, vice decano e poi decano dei cardinali.

Joseph Ratzinger venne proclamato Papa il 19 aprile del 2005 ed è stato il 265mo Pontefice della Chiesa cattolica dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013.

Durante i suoi otto anni da Pontefice, Ratzinger ha incontrato milioni di persone, ha compiuto decine di viaggi sia nazionali che internazionali e ha scritto numerose encicliche per rinnovare la dottrina sociale della Chiesa.

Tra le sue opere più importanti, occorre ricordare, il Gesù di Nazareth in più volumi.

Durante il suo pontificato, Joseph Ratzinger ha posto in primo piano i temi della povertà, dei giovani, dell’ecumenismo e dell’annuncio della fede al mondo, oltre ad aver lottato energicamente contro la pedofilia del clero.

Anche dopo l’elezione, continuò a coltivare la scrittura, innovando la comunicazione papale, in particolare con la lettera agli irlandesi sullo scandalo della pedofilia, e con quella ai vescovi sul caso del vescovo lefebvriano negazionista Williamson.

Le dimissioni di Papa Ratzinger

Papa Benedetto XVI viene ricordato anche per la sua rinuncia al Pontificato.

Con il suo atto di coraggio, Ratzinger è stato l’ottavo pontefice a rinunciare al ministero petrino, se si considerano i casi di Clemente I, Ponziano, Silverio, Benedetto IX, Gregorio VI, Celestino V e Gregorio XII.

Inaspettatamente, Joseph Ratzinger annunciò questa scelta l’11 febbraio del 2013 con queste parole:

Ben consapevole della gravità di questo mio atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, successore di San Pietro, a me affidato per mano dei cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20.00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice“.

Rivolgendosi poi, ai cardinali durante il Concistoro ordinario in Vaticano, disse:

“Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”.

Dichiarandosi “consapevole” che il suo ministero avrebbe dovuto essere compiuto “non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando“, Papa Benedetto XVI dichiarò:

Oggi, in un mondo in rapido mutamento e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la Chiesa è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato“.

Come lo stesso Ratzinger ha avuto modo di ripetere più volte, di questa scelta non si è mai pentito e anzi, ha ribadito in varie occasioni:

Vedo ogni giorno che era la cosa giusta da fare, era una cosa su cui avevo riflettuto a lungo e di cui avevo anche a lungo parlato con il Signore“.

Dopo le dimissioni, Papa Benedetto XVI si è sempre definito Pontefice emerito, una sorta di monaco che accompagna la Chiesa con la preghiera.

Il 13 marzo 2013, Bergoglio fu eletto Papa e dal 2 maggio 2013 dentro le Mura vaticane convivevano due Papi.