L’Ucraina firma con il Presidente Zelensky una nuova legge sulla legislazione della stampa e dell’informazione. La firma presidenziale è stata apposta ieri dando, ipso iure, effetto ai contenuti della legge che amplia il potere normativo del governo sui mezzi di informazione. Un intervento, secondo Kiev, utile ad allineare la legislazione ucraina al diritto dell’Ue e a combattere la propaganda russa. Il disegno di legge, tuttavia, riserva alcune ombre pouttosto criticate dalle organizzazioni giornalistiche che avvertono una possibile erosione della libertà di stampa.
Ucraina vara la nuova legge sulla stampa
Come mai l’Ucraina ha varato una nuova legge sulla stampa? Sicuramente come strumento di guerra volto a disinnescare gli effetti della propaganda russa ma anche perché la riforma dei media è una delle condizioni poste dall’Ue per l’avvio dei negoziati sull’adesione dell’Ucraina. Un passaggio, quindi, per certi versi necessario. Che non calma, però, le remore delle organizzazioni giornalistiche che rimangono preoccupate e sostengono che le disposizioni vanno ben oltre quanto richiesto dall’Ue, accusando il governo di utilizzare il pretesto per accentuare la morsa sulla stampa.
L’allarme per la libertà di stampa
I dubbi vengono esplicitati dala federazione europea dei giornalisti il cui segretario ha definito la legge come “degna dei peggiori regimi autoritati”. Secondo la federazione la legislazione – nonostante la legge varata – rimane in contraddizione con gli standard europei sulla libertà di stampa per il fatto che non può essere garantita l’indipendenza dell’autorità di regolamentazione statale dei media, i cui membri sono nominati dal presidente e dal Parlamento. Il comitato per la protezione dei giornalisti, un gruppo senza scopo di lucro che sostiene la libertà di stampa nel mondo, ha aggiunto che la legge rafforza “Il controllo del governo sulle informazioni in un momento in cui i cittadini ne hanno più bisogno”.
Scetticismi che arrivano anche dal paese ucraino: a settembre l’unione nazionale dei giornalisti ucraini aveva denunciato che la legge era “la più grave minaccia alla libertà di parola nella storia indipendente (dell’Ucraina)” e che l’adozione della legge poteva “gettare un’ombra di dittatore” su Zelensky.