Idaho studenti uccisi: è stato arrestato, dopo due mesi di ricerche, il killer dei quattro studenti trovati morti nella loro abitazione a pochi passi dal college lo scorso novembre. Ad incastrare l’uomo, un 28enne dottorando in giustizia criminale alla Washington State University, oltre alla sua autovettura, la Hyundai Elantra bianca che era stata vista nei paraggi al momento del delitto, anche il Dna: sulla sua colpevolezza non ci sarebbero, quindi, dubbi, mentre restano un mistero il movente e l’arma utilizzata per il pluriomicidio, non ancora identificata.
Idaho studenti uccisi: il killer è il 28enne Bryan Christopher Kohberger
Si chiama Bryan Christopher Kohberger, il 28enne dottorando in giustizia criminale alla Washington State University, arrestato a Scranton, in Pennsylvania, con un blitz nella casa dei genitori da parte degli agenti dell’Fbi. Da due mesi polizia locale e agenti federali erano sulle sue tracce, per l’omicidio di quattro studenti dell’Università dell’Idaho, trovati senza vita nella loro abitazione, a pochi passi dal college, a inizio novembre scorso. I quattro giovani, tre ragazze e un ragazzo – Madison Mogen, Kaylee Goncalves, Xana Kernodle ed Ethan Chapin – erano stati colti di sorpresa nel sonno, tra le 3 e le 4 del mattino, un paio di ore dopo essere rientrati a casa dopo essere stati in giro per la città.
I loro corpi erano stati rinvenuti nei rispettivi letti, al secondo e terzo piano dell’appartamento, dalle due ragazze che vivevano al pianterreno, che avevano poi dato l’allarme. “È con profonda tristezza che condivido con voi che l’Università dell’Idaho è stata informata oggi della morte di quattro studenti che vivevano fuori dal campus ritenuti vittime di omicidio”, aveva dichiarato il presidente dell’Università, Scott Green, mettendosi a disposizione delle forze dell’ordine. Per fare luce su quanto accaduto ci sono voluti mesi e oltre 250 interrogatori, che in molti casi hanno portato a un nulla di fatto. Una delle potenziali piste, quella che accusava la professoressa Rebecca Scofield del delitto dopo alcuni post apparsi su Tik Tok, era subito stata esclusa.
Alla fine, ad incastrare il presunto assassino, sarebbe stata la sua autovettura, una Hyundai Elantra bianca del 2011/2013, che era stata notata nelle vicinanze del luogo del delitto alle prime ore del mattino del 13 novembre, il giorno prima dell’omicidio, e ripresa anche dalla bodycam di un agente intervenuto nella zona in seguito a un altro incidente. Gli inquirenti sono infatti riusciti a risalire, tramite il numero di targa, al giovane ora indagato e il suo Dna combacerebbe con quello trovato all’interno dell’abitazione delle vittime. Ciò che resta da chiarire è il movente, mentre l’arma del delitto, probabilmente un coltello a lama lunga, non è ancora stato identificato.
Da settimane la cittadina statunitense viveva nel terrore e tanti studenti si erano allontanati dal campus dopo la notizia del pluriomicidio, tanto che l’Università aveva deciso di garantire a tutti lezioni anche da remoto, per motivi di sicurezza. Ora la comunità “può sentirsi al sicuro”, ha fatto sapere il capo della polizia di Moscow, James Fry. Kohberger si trova adesso in stato di fermo. In un post di Reddit di qualche settimana fa, rimosso dopo che è stato reso noto l’arresto, chiedeva alle persone che avevano trascorso del tempo in prigione di partecipare a un sondaggio sui crimini commessi e di descrivere i loro “pensieri, emozioni e azioni dall’inizio alla fine del processo della commissione criminale”. L’obiettivo era comprendere “come le emozioni e i tratti psicologici influenzano il processo decisionale quando si compie un delitto”.
Rassicurate anche le famiglie delle vittime. “Un capitolo si è chiuso – hanno commentato i familiari di Ethan – ringraziamo gli investigatori per il loro lavoro. Se tutti noi amassimo e vivessimo come nostro figlio faceva, il mondo sarebbe un posto migliore”.