Licia Ronzulli, nominata presidente dei senatori di Forza Italia, esprime le proprie perplessità riguardo le norme anti-Covid trattate nel decreto dedicato ai rave. In una recente intervista, rilasciata a Repubblica, dichiara infatti che non sia stata una scelta corretta inserire due norme così distanti all’interno dello stesso testo, sottolineando come possa esserci il rischio che il livello di attenzione verso la pandemia vada scemando:

Inserire le norme anti-Covid nel decreto sui rave non è stata la scelta migliore. L’invito di Forza Italia non è cambiato: immunizzarsi tutti, non solo alcuni.

Sempre sullo stesso tema, prosegue evidenziando il problema legato al metodo per quanto riguarda la legge in questione, poiché si è andati ad unire due temi che nulla hanno in comune tra loro:

C’è stato certamente un problema di metodo. Il tema Covid è stato inserito in un decreto che affronta per lo più, e in modo condivisibile, questioni legate alla giustizia. Inserire una questione delicata come la tutela della salute pubblica in questo provvedimento non è stata la scelta migliore.

Risulterebbe necessario infatti, secondo una dei leader di Forza Italia, andare a distinguere le varie misure, deputando una discussione per quanto riguarda le questioni legate al Covid e un’altra a proposito del decreto anti rave, non criticato nel suo insieme:

Le misure vanno distinte. Come ho spiegato in Aula, motivando la mia contrarietà al reintegro anticipato dei medici no vax, tutti noi ci auguriamo di non vivere mai più momenti terribili come quelli trascorsi, e speriamo davvero che l’allarme cinese resti fuori dai nostri confini. Ma se così non dovesse essere, avallare il reintegro dei medici che non si sono sottoposti a vaccinazione rappresenta un grave precedente. La linea di Forza Italia sui vaccini è sempre stata chiara e non cambia, come ho avuto modo di sottolineare in Senato, invitando a non abbassare la guardia, a non dare un segnale di liberi tutti.

Covid in Italia, Ronzulli: “La guardia resta sicuramente alta”

Riguardo il boom di casi attualmente in corso in Cina, su cui le autorità di Pechino faticano a fare chiarezza con numeri attendibili, Ronzulli ha ribadito il proprio benestare a quanto deciso dal governo italiano, che ha agito in maniera autonoma rispetto alle decisioni europee. Lo stesso provvedimento verrà adottato dagli Stati Uniti a partire da gennaio mentre si muovono in questa direzione anche Francia, Regno Unito e Spagna:

Il governo è intervenuto in modo tempestivo e cautelativo, in attesa di provvedimenti a livello comunitario, imponendo i tamponi obbligatori per i passeggeri dei voli provenienti dalla Cina. Le notizie arrivate dai sequenziamenti sono rassicuranti, ma la guardia resta sicuramente alta. Affrontiamo la situazione con grande attenzione, ma anche con la consapevolezza che l’Italia ha un’altissima percentuale di vaccinati. A differenza della Cina, che non può contare su una buona qualità dei vaccini, non minimamente paragonabili all’alto standard di quelli europei.

Brusaferro e la situazione italiana: “Non c’è ragione di preoccuparsi”

Nel frattempo, sono arrivate anche le parole di Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, il quale ha cercato di inquadrare la situazione rassicurando il paese:

Non c’è ragione di preoccuparsi e di rinunciare a programmi di vacanze. Partite in tranquillità, con un occhio di riguardo per le persone anziane e i fragili che dovrebbero essere protetti con vaccino e uso di mascherina in situazioni di affollamento.

Quindi, Brusaferro ha chiosato in questa maniera:

Non ci sono segnali di allarme, attualmente. I dati dell’epidemia in Italia riportati nel bollettino riflettono una situazione piuttosto calma. I casi di positività stanno scendendo. I ricoveri in ospedale sono stabili nei reparti di terapia intensiva mentre si stanno riducendo nelle aree mediche