Negli scorsi giorni era uscita la notizia rispetto a possibili rincari di alcuni tratti autostradali, nella notte il Mit ha confermato quindi l’aumento pedaggio sulle autostrade per il 2023 per quanto riguarda le arterie di competenza di Autostrade per l’Italia. Si tratta di incrementi pari al 2% dal primo gennaio, quindi un altro 1.34% a partite da luglio 2023. Una misura che si è resa necessaria a causa dell’inflazione, ma che – secondo quanto riporta una nota del Mit – poteva essere anche toccare il 5%:
Scongiurato un aumento che sfiorava il 5%. Gli incrementi sulle tratte interessate sono inferiori all’inflazione. Sono scongiurati gli aumenti nella stragrande maggioranza delle società autostradali italiane. Gli italiani potranno beneficiare di una situazione migliore rispetto ad altri Paesi europei.
Quindi, un esempio concreto rispetto alla situazione attuale in Spagna e Francia:
In Spagna per undici tratte autostradali è previsto un incremento del 4% (rispetto alla richiesta media di +8,4%); in Francia è prevista invece una lievitazione media delle tariffe del 4,75% dal primo febbraio 2023, che si aggiunge al +2% del 2022.
Secondo quando riporta il Ministero delle Infrastrutture capeggiato da Matteo Salvini, l’aumento pedaggi autostrada 2023 previsto per il 3.35% rischiava di entrare in vigore direttamente da domani, ma la trattativa tra Autostrade e Governo sembra aver portato alla divisione degli incrementi in maniera graduale.
Aumento pedaggi autostrada 2023: le tratte non interessate
Ci sono alcune tratte attualmente non interessate rispetto a quanto detto nelle righe precedenti. Si tratta di almeno il 50% delle arterie autostradali. Secondo quanto riporta il Mit, “non ci sono inasprimenti per le società con aggiornamento del Piano economico in corso”, ossia:
- Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova,
- Milano Serravalle,
- Società Autostrada Ligure Toscana,
- Tronco Autocisa,
- Società Autostrade Valdostane,
- Tangenziale di Napoli,
- Autostrada dei Fiori,
- A6,
- Società Italiana Traforo Autostradale del Frejus,
- Società Autostrada Tirrenica,
- Raccordo Autostradale Valle d’Aosta,
- Concessioni Autostradali Venete.
Stesso discorso con per le società con concessione scaduta come Autostrada del Brennero, Società Autostrada Ligure Toscana, A12 Tronco Ligure Toscano, Autovie Venete, Satap, Tronco Torino, Alessandria, Piacenza, Autostrada dei Fiori, Società per Azioni Autostrada Torino-Ivrea-Valle D’Aosta. Nessun aumento – inoltre – per la BreBeMi, la Pedemontana Lombarda, la Strada dei Parchi, il Consorzio per le autostrade siciliane.