Cina covid dati Oms, è scontro. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha incontrato alcuni funzionari cinesi per parlare dell’impennata dei casi di Covid-19 nel Paese del dragone e ha sottolineato ancora una volta l’importanza di condividere i dati in tempo reale.
“L’Oms– si legge in una nota dell’agenzia delle Nazioni Unite – ha nuovamente chiesto (alla Cina, ndr) la condivisione regolare di dati specifici e in tempo reale sulla situazione epidemiologica e dati sulle vaccinazioni consegnate e sullo stato delle vaccinazioni, in particolare nelle persone vulnerabili e negli over 60“.
Cina covid dati Oms. La spaccatura
Mentre la Cina si precipita a comprare biglietti aerei, il resto del mondo cerca di proteggersi dal virus.
L’Italia, che prima fra i paesi occidentali mercoledì aveva imposto i test Covid per i voli dalla Cina, ha visto calare attorno a sé lo scetticismo iniziale delle altre nazioni. Non tutte infatti sono d’accordo nell’attuare la politica restrittiva che sta adottando l’Italia per cercare di proteggersi da una pioggia di contagi.
Gli Stati Uniti prima, la Spagna, con Israele, Francia e Gran Bretagna hanno preso provvedimenti simili. In buona parte d’Europa, insomma, si cerca di andare dietro all’Italia, la principale eccezione è la Germania, anche perché secondo i tedeschi, chi proviene dal paese asiatico dovrà mostrare un tampone negativo risalente a meno di due giorni prima della partenza, o eseguirne uno in aeroporto.
Nel resto del mondo
Ma se in Europa non tutti sono d’accordo, nel resto del mondo questa situazione cinese non è presa affatto sottogamba. In India, Giappone e Taiwan avevano preso misure simili in precedenza.
La Spagna, in alternativa al test, chiederà il certificato vaccinale. Il ministro della Salute spagnola, Carolina Darias, ha annunciato che continuerà a spingere per un provvedimento comune europeo.
Israele ha escluso dall’obbligo i cittadini con il suo passaporto. Gli Stati Uniti fra le loro motivazioni hanno citato la mancanza di informazioni affidabili dalla Cina, paese che eliminerà ogni restrizione per i viaggi all’estero dei suoi cittadini l’8 gennaio.
Insomma, un bel caso se si pensa a quello che potrebbe succedere se si dovesse verificare una situazione simile a quella di due anni fa, proprio quando dalla Cina iniziò ad arrivare il Covid che mi se in ginocchio tutto il mondo, a cominciare proprio dall’Europa. Misure che non devono essere sottovalutate, tanto che l’Italia è stata la prima ad adottare misure severe, facendo irrigidire non poco Pechino che, tramite i canali diplomatici internazionali, ha chiesto spiegazioni per questo atteggiamento.