Sono finiti in manette tre cittadini romeni che, in vista di Capodanno, erano arrivati da Roma a Pesaro. Un viaggio non di vacanza ma appositamente congeniato per commettere una serie di furti: le tre persone si sono mosse per rubare, in un grande magazzino del pesarese, un gran numero di bottiglie di champagne.

Ladri di champagne in manette a Pesaro: cos’è successo

L’arresto è avvenuto nel momento in cui uno dei ladri di champagne è stato visto dalla guardia giurata in servizio. Questa, dopo aver allertato la questura, ha seguito il ladro all’esterno del centro commerciale. È lì che l’uomo ha incontrato i suoi complici nel tentativo di dileguarsi. L’intervento immediato della volante ha scombussolato i piani della banda dello champagne che, nel frattempo, era riuscita a nascondere le bottiglie. L’attività investigativa ha permesso di rintracciare e fermare tutti i componenti. Trattasi di una donna e due uomini che vivono in un campo nomadi situato in provincia di Roma. Su di loro gravan tutta una serie di numerosi precedenti per reati contro il patrimonio. La loro specialità, come emerge dalle indagini, sarebbe proprio nei furti di vini e liquori di fascia alta. Sono stati arrestati per furto pluriaggravato.

Le modalità dei furti

Da quanto si è appreso, i tre ladri di champagne, operavano da veri professionisti del furto: uno degli uomini si incaricava del sopralluogo e di fotografare le bottiglie pregiate. Foto che venivano inviate, tramite messaggio, alla complice. Costei, fingendo di fare la spesa, suggeriva al terzo uomo quali bottiglie scegliere. I poliziotti hanno successivamente recuperato, all’interno di una seconda auto, gran parte della refurtiva: sono state trovate 25 bottiglie di liquori e champagne pregiati per un valore che supera i tremila euro. Oltre a queso gli agenti hanno rinvenuto: quattro Apple Imac, due Apple Watch, telefoni cellulari e accessori – per un valore di circa 15.000 euro – tutti intatti e incellophanati. Provento di altri furti perpetrati in precedenza. A conclusione del processo con rito direttissimo, l’arresto dei tre è stato convalidato con contestuale scarcerazione e sottoposizione all’obbligo di dimora nella provincia di Roma.