Orso azzanna un uomo in Ciociaria. Viene colpito all’addome e alla gamba, per poi esser salvato dal suo cane: una scena degna di un film, con un lieto fine per il 33enne coinvolto in questa difficile situazione. E’ accaduto lungo i tornanti della Provinciale 666, in territorio di San Donato Val di Comino.

La vittima della situazione spaventosa, Antonio Rabbia, stava portando a spasso il suo cane, quando è stato attaccato da un orso, che lo ha azzannato e colpito: per fortuna, l’uomo, che viene infine travolto dall’animale, riesce ad aggrapparsi ad un albero. Ma a garantire che il padrone potesse andare in ospedale è stato il cane, che lo ha difeso e che ha distratto l’orso, mentre il 33enne saliva in macchina a chiedere soccorso.

Orso azzanna un uomo in Ciociaria

Orso azzanna un uomo in Ciociaria: le ferite e il cane

Attualmente, Antonio si trova presso il Pronto Soccorso del ‘Santa Scolastica’ di Cassino: il risultato è 20 giorni di prognosi. L’orso lo aveva aggredito prima con una forte zampata e poi lo aveva morso all’addome: nonostante le gravi ferite e, soprattutto, grazie al suo cane, il fedele Biondo, era riuscito a scappare via.

Dall’incontro ravvicinato con l’orso -anzi, più precisamente una mamma orsa– gli restano quattro ferite sull’addome (tutte provocate dai denti dell’animale), di cui una è più profonda delle altre, la gamba destra ingessata per una lesione distorsiva al collo del piede, il collare da portare per un mese, oltre ad una costola fratturata ed una incrinata. Sono, inoltre, numerose le contusioni su tutto il corpo dell’uomo.

Nonostante il finale positivo della storia e il fatto che le ferite e le cicatrici un giorno si rimargineranno, sembra impossibile non ricordare per sempre la vicenda terribile vissuta. Antonio, infatti, racconta: “Non credo che riuscirò a fare ancora una passeggiata in montagna”.

Il cane, dal nome Biondo, rimasto a proteggere il padrone e a distrarre l’orso, è anche salvo: è stato, infatti, recuperato da Melissa Pittore, una ragazza con un grande amore per i cani, che lo ha restituito, poi, al legittimo padrone, il quale la ringrazia sentitamente.

Un vero e proprio finale positivo per una vicenda che non manca di spaventare e di lasciare le sue ombre con sé.

Orso azzanna un uomo in Ciociaria: il racconto da brividi

La vicenda di Antonio e Biondo è davvero da brividi: la racconta a Ciociaria Editoriale Oggi, con tutto lo shock e lo sbigottimento che può provocare.

“Ho la passione delle passeggiate in montagna e mi trovavo con il mio Biondo nei pressi del cosiddetto “curvone dei motociclisti” […] . All’improvviso ho visto il cane che ha alzato la testa di scatto.”

Racconta, poi, di aver notato due orsetti che camminavano, alti circa un metro: dietro di loro, avanzava la spaventosa mamma orsa, che si era alzata e che era piombata contro di lui, per difendere i piccoli cuccioli. Quello che segue è uno scontro spaventoso: “In quel momento ho lasciato il guinzaglio del cane e l’orsa ha spalancato la bocca. La mia reazione istintiva è stata una torsione con il busto per evitare il morso, così mi ha preso di striscio. Siamo rotolati insieme giù nella scarpata. Io mi sono aggrappato a un albero e mi sono fermato, l’orso no.”

La paura di morire: istinto di sopravvivenza

Impossibile in una situazione del genere non credere di morire: in effetti, è bastata la forza di Antonio dal salvarlo dalle fauci di mamma orsa. Però la paura e l’effetto di ciò che ha vissuto ancora fanno tremare Antonio, che era sicuro di star per morire: “Ho pensato di stare per morire, avrei dovuto affrontare una salita ripida con una sola gamba. Allora ho mandato un messaggio a mia moglie. Le ho scritto “mi ha morso un orso, sappiate che vi amo”. Poi ho chiamato papà e gli ho detto la stessa cosa. Gli ho detto anche addio. Non pensavo dai farcela. Da solo sono riuscito a trascinarmi fino alla macchina, pensavo a mio figlio Mario, a mia moglie, a mio padre, a mia madre e a mia sorella.”

E, dunque, anche in un epilogo felice come questo -considerando la difficile situazione-, non è mancata la paura e, forse, non cesserà più di esserci.