Bollette 2023, gli italiani devono aspettarsi un aumento o una diminuzione di luce e gas?

Qualche giorno addietro Nomisma Energia aveva pubblicato le stime per il primo trimestre dell’anno venturo: -25% sul prezzo della luce e +20% sul prezzo del gas. Ora sono arrivati nuovi valori che rimangono comunque puramente indicativi in quanto basati su stime.

Arera, l’ente regolatore dei prezzi dell’elettricità in Italia, conferma che la bolletta della luce segnerà -19,5% nel primo trimestre 2023 per le famiglie con contratti energetici nel mercato tutelato. Il costo calcolato unitario è di 0,53 euro/Kwh, tasse incluse.

Il Codacons, la principale associazione di categoria dei consumatori, stima una spesa annua per la luce pari a 1.350 euro per famiglia tipo (genitori e due figli): un ribasso di 432 euro sul 2022. Sul gas la previsione è decisamente più volatile e si attesta a 2.072 euro.

Bollette luce e gas 2023, quanto peserà l’aiuto dello Stato

Bollette luce e gas 2023, ci sono buone notizie e incognite.

Partiamo dalle incognite, rappresentate dal prezzo del gas. L’anno che si appresta a concludersi ha segnato un netto cambiamento nella gestione della materia prima da parte dell’Italia, che ha scelto di sottrarsi agli accordi con la Russia per stringere altre partnership internazionali. Questo tira e molla ha portato il prezzo fino a 300 euro/Mwh la scorsa estate, poi una lenta discesa fino a poche settimane fa, quando a Bruxelles è stato raggiunto un accordo che introduce ufficialmente il price cap a partire dal 2023. L’effetto di questa decisione è stato abbastanza tangibile, facendo scendere il prezzo intorno agli 80 euro, vale a dire sul livello pre-guerra in Ucraina.

Ora la grande differenza la faranno due elementi su tutti: le condizioni meteorologiche, che prevedono un inverno con temperature sopra la media, e di conseguenza il livello della domanda di gas (con conseguente ricorso agli stoccaggi).

Parlando di elettricità, il governo è intervenuto con un provvedimento aggiuntivo al maxi stanziamento di oltre 20 miliardi di euro per contrastare il caro bollette inserito nella Manovra. In breve, sono stati bloccati i prezzi delle bollette fino a giugno 2023. L’ordinanza è stata firmata dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, prorogando di due mesi la norma contenuta sia nel Decreto Milleproroghe che nel Dl Aiuti bis.

Il ministro Pichetto Fratin ha spiegato il doppio obiettivo di questa norma: “proteggere cittadini e consumatori durante i mesi più rigidi dal punto di vista climatico e tutelare l’iniziativa economica delle aziende più esposte alla volatilità del prezzo della materia prima“. Importante la collaborazione dell’Agcm (Antitrust), che ha confermato le sanzioni parziali a cinque aziende energetiche dopo le modifiche unilaterali dei contratti in essere.

La decisione dell’Agcm

Vediamo nel dettaglio la decisione assunta dall’Antitrust nelle ultime ore.

In breve, si tratta di una mitigazione delle sanzioni adottate una settimana fa contro 5 compagnie energetiche: Enel, Eni, Edison, Acea ed Engie. In origine erano state multate anche Hera e A2A, che però hanno dimostrato di non aver commesso infrazioni.

L’infrazione rilevata consiste nella modifica unilaterale dei contratti energetici in essere con privati e imprese. L’Agcm ha ritenuto di dover distinguere le sanzioni sulla base della scadenza dei contratti stessi. In particolare, vengono punite quelle azioni che riguardano rapporti non in scadenza entro giugno 2023.