Finanziaria 2023 cartelle esattoriali. La Legge di Bilancio 2023 contiene al suo interno tutte un pacchetto di misure volte ad agevolare chi è in difficoltà a pagare le proprie cartelle esattoriali.

Finanziaria 2023 cartelle esattoriali

Tra i meccanismi di sostegno ai contribuenti, nella manovra economica sono state immesse alcune definizioni agevolate che vanno dalla rottamazione dei ruoli, in relazione ai carichi affidati all’agente della riscossione nel lasso di tempo dal primo gennaio 2000 al 30 giugno di quest’anno, allo stralcio per le cartelle fino mille euro.

Nella Manovra 2023 è presente anche lo stralcio dei debiti esattoriali, ma relativamente al periodo delle cartelle di pagamento affidate alla Riscossione nel periodo tra il 2000 e il 2015.

Per coloro che invece hanno delle cartelle esattoriali notificate dall’Agenzia delle Entrate di importo superiore al limite previsto di 1.000 euro sono costretti a pagare il debito per intero, beneficiando però delle agevolazioni che sono previste in merito all’esenzione dal versamento degli interessi, all’esonero dal pagamento delle sanzioni previste dalla legge in caso di debiti contratti dopo il 2016 (le sanzioni sono ridotte, invece, per le cartelle che non sono state pagate entro il 2015) e alla possibilità di usufruire di una rateizzazione che consente di ripagare il debito in 5 anni.

Ravvedimento e sanatorie

Nel quadro della tregua fiscale, infatti, è inoltre una sanatoria delle irregolarità formali, il ravvedimento speciale per le dichiarazioni fino allo scorso anno e la chiusura delle liti tributarie. C’è spazio anche per le discusse criptovalute, nel quadro delle misure di tregua fiscale: ecco infatti la possibilità di sanare la loro mancata indicazione nella dichiarazione dei redditi.

Per aderire alla regolarizzazione delle cripto valute detenute fino al 31 dicembre 2021 i contribuenti dovranno presentare una domanda di emersione sulla base di un modello ad hoc e delle regole che saranno fissate dall’agenzia delle Entrate nei prossimi mesi. La comunicazione dovrà essere accompagnata dal versamento della sanzione per l’omessa indicazione dei dati nei quadri della dichiarazione. Se poi il contribuente dovesse aver conseguito un reddito dal possesso delle cripto attività emerse, sarà tenuto anche al versamento di un’imposta sostitutiva in misura pari al 3,5% del valore delle cripto-attività detenute al termine di ogni anno o al momento del realizzo.