Perequazione automatica delle pensioni. A partire dal 2023 scatterà un aumento del cedolino pensione in rapporto al costo della vita. Quest’ultimo, nella seconda metà dell’anno ormai vicino alla conclusione, è aumentato come effetto del rimbalzo della crescita dell’economia italiana.
Perequazione automatica delle pensioni
Per la rivalutazione del 2023, il decreto ha fissato l’aumento al tasso del 7,3% che porta il minimo Inps, ad esempio, da 525,38 euro a 563,73 euro con un aumento di 38,35 euro mensili ovvero di 498 euro in un anno (tredici mensilità). Per gli over 75, inoltre, sempre in via temporanea il trattamento minimo è pari a 600 euro.
La Legge di bilancio 2023 prevede per il biennio 2023-2024 sette fasce di rivalutazione a seconda dell’importo del trattamento pensionistico:
Trattamento minimo
Fino a 525,38 euro. Indice di perequazione: 101,5%. Rivalutazione effettiva: 8,910%
Trattamento minimo over 75
Fino a 525,38 euro. Indice di perequazione: 106,4%. Rivalutazione effettiva: 14,167%
Tra 1 e 4 volte il minimo
Tra 525,39 e 2.101,52 euro. Indice di perequazione: 100%. Rivalutazione effettiva: 7,300%
Oltre 4 e fino a 5 volte il minimo
Tra 2.101,52 e 2.626,90 euro. Indice di perequazione: 85%. Rivalutazione effettiva: 6,205%
Oltre 5 volte il minimo e fino a 6 volte il minimo
Tra 2.626,90 e 3.152,28 euro. Indice di perequazione: 53%. Rivalutazione effettiva: 3,689%
Oltre 6 volte il minimo e fino a 8 volte il minimo
Tra 3.152,29 e 4.203,04 euro. Indice di perequazione: 47%. Rivalutazione effettiva: 3,431%
Oltre 8 volte il minimo e fino a 10 volte il minimo
Tra 4.203,05 e 5.253,80 euro. Indice di perequazione: 37%. Rivalutazione effettiva: 2,701%
Oltre 10 volte il minimo
Da 5.253,81 euro. Indice di perequazione: 32%. Rivalutazione effettiva: 2,366%.
Come si vede, il Governo ha ritoccato ulteriormente le fasce rispetto alla formulazione originaria della Legge di Bilancio, aggiungendo uno 0,5% fino a cinque volte in minimo e tagliando le pensioni più elevate.
Da quando ha effetto la rivalutazione?
L’applicazione della perequazione scatta il 1° gennaio di ogni anno, in base all’indice provvisorio annuo stabilito ogni novembre con decreto MEF. L’adeguamento si effettua sulla base degli adeguamenti stabiliti in relazione all’aumento dei prezzi al consumo (rivalutazione ISTAT).
Pagamenti pensioni gennaio 2023
La pensione nel mese di gennaio 2023 dovrebbe essere accreditata a partire dal 2 gennaio, primo giorno bancabile, considerando che l’1 è un festivo. Tuttavia, la normativa stabilisce che eccezionalmente a gennaio, al fine di permettere all’Inps di aggiornare i sistemi informatici, pensione e trattamenti assistenziali vengono pagati il secondo giorno bancabile. Da qui la data di martedì 3 gennaio 2023.
Il 3 gennaio è, quindi, la data per il pagamento della pensione indicata per chi riceve l’accredito sul conto corrente in banca e per i titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution.
Calendario Poste
Se si è soliti ritirare la pensione in contanti presso lo sportello postale più vicino, risulterà necessario seguire l’ordine stabilito dall’elenco affisso all’esterno dell’ufficio postale:
- dalla A alla B: 3 gennaio 2023;
- dalla C alla D: 4 gennaio 2023;
- dalla E alla K: 5 gennaio 2023;
- dalla L alla O: 7 gennaio 2023 (solo la mattina);
- dalla P alla R: 9 gennaio 2023;
- dalla S alla Z: 10 gennaio 2023.