Avvisi bonari, è corsa alla rateizzazione: ecco cosa bisogna fare beneficiare della “sanatoria” entro il 1° gennaio 2023. La nuova legge di Bilancio consente, infatti, alle comunicazioni di irregolarità di rientrare nella sanatoria e, dunque, nella rateizzazione di quanto dovuto. Affinché ciò avvenga è necessario che la data di scadenza per procedere al pagamento non abbia superato il termine del 1° gennaio prossimo. A queste condizioni è possibile rateizzare l’importo da pagare. Lo stabilisce il comma 155 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2023 secondo il quale la dilazione di pagamento è possibile anche per gli atti per i quali è in corso la rateizzazione alla data di entrata in vigore della Manovra 2023 prevista, per l’appunto, per il prossimo 1° gennaio. Si tratta quindi di un allargamento della sanatoria che ammette a dilazione le comunicazioni di irregolarità che erano state escluse precedentemente rispetto all’entrata in vigore della nuova legge di Bilancio.
Avvisi bonari rateizzazione sanatoria: ecco quali sono gli atti ammessi secondo la legge di Bilancio 2023
Per rifarsi agli avvisi bonari ammissibili alla rateizzazione e, dunque, alla nuova sanatoria, è necessario considerare il comma 153 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2023. La norma precisa che “le somme dovute dal contribuente a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni relative ai periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2019, al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2021, richieste con le comunicazioni previste dagli articoli 36-bis del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, numero 600, e 54-bis del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, numero 633, per le quali il termine di pagamento di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, numero 462, non è ancora scaduto alla data di entrata in vigore della presente legge, ovvero per le quali le medesime comunicazioni sono recapitate successivamente a tale data, possono essere definite con il pagamento delle imposte e dei contributi previdenziali, degli interessi e delle somme aggiuntive. Sono dovute le sanzioni nella misura del 3 per cento senza alcuna riduzione sulle imposte non versate o versate in ritardo”.
Rateizzazione di quanto dovuto: ecco cosa prevede la legge di Bilancio 2023
I contribuenti che hanno ricevuto gli avvisi bonari in scadenza per il saldo entro il 31 dicembre 2022 potranno accedere alla rateizzazione di quanto dovuto per un massimo di venti rate trimestrali, con durata totale dunque di cinque anni, a prescindere dall’importo da dilazionare. La rateizzazione è possibile anche per i pagamenti rateali regolarmente in corso. Rimane invariato l’intero impianto dell’articolo 3 bis del decreto legislativo numero 462 del 1997, richiamato dalla legge di Bilancio 2023, secondo il quale l’importo della prima rata in cui l’avviso è stato dilazionato deve essere versato entro il termine di 30 giorni dal ricevimento dell’avviso e sull’importo delle rate successive sono dovuti gli interessi, calcolati dal primo giorno del secondo mese susseguente a quello di elaborazione dell’avviso stesso. “In caso di mancato pagamento – si legge al comma successivo dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2023 – in tutto o in parte alle prescritte scadenze delle somme dovute, la definizione non produce effetti e si applicano le ordinarie disposizioni in materia di sanzioni e riscossione. Il pagamento delle rate rideterminato per effetto della sanatoria prosegue le modalità e le scadenze stabilite: in caso di mancato pagamento nei termini dovuti, la definizione non produce effetti”.