Cos’è la variante Gryphon? Una domanda che tanti si stanno ponendo e con risposte più o meno inquietanti. L’esplosione di casi di Covid in Cina sta spaventando l’Europa, di riflesso anche l’Italia, una delle nazioni che ha le linee più attive proprio con la Cina. Il Governo non ha perso tempo e tramite un’ordinanza del ministro della Salute Orazio Schillaci, c’è l’obbligo di tamponi negli aeroporti per controllare i viaggiatori in arrivo dal Paese asiatico.
I numeri che stanno circolando mettono apprensione, e neanche poca. Già perché secondo la società di ricerca britannica Airfinity, ad oggi ci sono oltre un milione di nuovi casi.
Ma non è solo l’Italia a doversi preoccupare. La Cina infatti è monitorata e quasi circondata visto che tamponi obbligatori sono stati già decisi da Usa, India, Giappone, Malesia e Taiwan.
Da parte sua la Commissione europea ha convocato per il 30 dicembre il Comitato Ue per la Sicurezza Sanitaria “per discutere con gli Stati membri e le agenzie europee le possibili misure per un approccio coordinato“. Meglio tardi che mai, verrebbe quasi da dire.
Cos’è la variante Gryphon? L’ordinanza
Nella sua ordinanza il ministro della Salute Schillaci ha disposto anche il sequenziamento del virus, una misura indispensabile “per garantire la sorveglianza e l’individuazione di eventuali varianti”.
Sarebbero infatti proprio queste nuove varianti che si stanno sviluppando in Cina in queste ultime settimane, oltre all’allentamento delle restrizioni, le ragioni dell’impennata del Covid: in particolare la cosiddetta Gryphon, o meglio conosciuta nel acmpo scientifico col nome in serie XBB, indiziata numero uno per l’aumento di casi e ricoveri.
E’ stato predisposto il potenziamento dei test e c’è una maggiore attenzione alla circolazione del virus, almeno è quello che hanno chiesto i principali ospedali italiani, a partire dallo Spallanzani di Roma, e la Fiaso, la Federazione delle aziende ospedaliere.
Le misure e gli strumenti
L’allerta e le attenzioni sono gli strumenti da mettere in campo per non vanificare in Italia il ritorno alla normalità. In questa settimana si è registrato un ulteriore calo di circa il 10% dei ricoveri ed è in arrivo un ulteriore allentamento delle misure.
Ma a preoccupare sono i dati del Lazio, che hanno registrato un boom di contagi con un aumento di 2250 casi nelle ultime 24 ore: il rapporto tra positivi e tamponi è schizzato al 17%, oltre 5 punti in più rispetto a ieri che era all’11,9%.
Come riconoscere i sintomi
Cerberus e Gryphon sono più veloci nell’eludere il sistema immunitario.. Come riconoscere i sintomi? E’ necessario essere prudenti, soprattutto in questo momento: non bisogna aspettare di avere la febbre a 38 o di respirare male per fare un tampone. Anche con una temperatura bassa, dai 37,2 gradi in su sarebbe sempre meglio fare un controllo.
I sintomi chiave delle varianti Gryphon e Cerberus sono soprattutto (se non solo) respiratori: naso che cola, mal di gola, mal di testa, mosse secca, affaticamento, starnuti, vertigini, mal di orecchio.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel caso della Gryphon sarebbero più aggressivi.
Se si avvertono sintomi simili a quelli dell’influenza, come raffreddore, tosse stizzosa e mal di gola, vale quindi la pena fare un test per verificare di non avere o meno il Covid. Dunque bisogna fare attenzione in ogni caso ed essere prudenti, con qualche fastidio ritirare fuori la mascherina e indossarla. Almeno è quello che consigliano i medici.