Cos’è una bomba Kvara? Per ogni capodanno che si rispetti c’è sempre il rischio che vengano creati fuochi d’artificio illegali e soprattutto pericolosi. E quest’anno non vuole essere da meno. Così è scattato l’allarme per la così chiamata Bomba Kvara. Allarme che hanno lanciato i carabinieri di Reggio Emilia che avvertono: Attenzione alla Bomba Kvara. Ma che cos’è la bomba Kvara? A quanto pare, secondo le informazioni raccolte dagli uomini dell’arma, sarebbe stato progettato un il terribile botto che, come ogni anno, prende il nome dal nuovo giocatore e idolo del Napoli e quello più in voga del momento, in questa stagione, è appunto Khvicha Kvaratskhelia. I Carabinieri hanno lanciato l’allarme in vista di Capodanno a cui ormai mancano poche ore: sul mercato illegale arriva una versione potenziata della “Bomba di Maradona”, la Bomba Kvara, intitolata all’esterno offensivo della squadra di calcio della città partenopea. Il nuovo fuoco d’artificio peserebbe ben 500 grammi e sarebbe molto pericoloso. Lo dicono i Carabinieri di Reggio Emilia.
Cos’è la bomba Kvara? I Carabinieri di Reggio Emilia fanno scattare l’allarme
Cos’è la bomba Kvara? I carabinieri cercano di far leva ogni anno sull’attenzione per la propria – e quella degli altri – incolumità, cercando di svegliare il buon senso degli amanti dei petardi, ma la tradizione di fabbricare delle vere e proprie bombe intitolate a giocatori o uomini di spicco del momento ormai risale ai tempi di Maradona e a quanto pare non sembra volersi spegnere. Proprio negli anni ’80 infatti fu creata la Bomba Maradona – la più nota creazione di questo genere – un altro botto illegale e pericoloso e che è tornato di moda dopo la sua scomparsa, due anni fa, rintracciabile sempre sul mercato nero. Ad oggi, a quanto pare, quello in circolazione in questi giorni chiamato bomba Kvara sarebbe anche molto più potente.
Un’usanza che risale a decenni fa e che nel corso del tempo, oltre alla bomba di Maradona, ha dato ‘vita’ a molti altri esplosivi: sono note infatti anche quelli che portavano i nomi di Careca, Zola fino ad arrivare in tempi recenti alla bomba Cavani e alla bomba Higuain.
Altri potenti petardi (anche se chiamarli così è un eufemismo), sono stati dedicati nel tempo a personaggi della politica o a eventi che avevano caratterizzato l’anno (come la “bomba Bin Laden”, divenuta nota dopo gli Attentati alle Torri Gemelle del 2001 e la bomba “Covid” ispirata alla pandemia). Tutti artifici vietati e illegali che circolano solo nel mercato nero, nonostante i divieti e gli avvertimenti fatte dalle autorità. Al di là dell’illegalità viene sottolineato sempre il rischio che si corre, non solo di venire mutilati ma anche per la propria vita.
Usa la testa e non rovinarti la festa, la campagna dei carabinieri Emiliani
Per contrastare i botti illegali e avvertire dei pericoli che comunque si corrono anche con quelli ‘ufficiali’, le forze dell’ordine stanno promuovendo un po’ ovunque campagne d’informazione, rivolte in particolare ai più giovani. “Usa la testa non rovinarti la festa” è il nome di quella dei Carabinieri reggiani.
Anche quest’anno, assicura l’arma, il campionario dei fuochi d’artificio è assortito, ma anche estremamente pericoloso, specie di quelli proibiti. “La battaglia – precisano dal comando provinciale di Reggio Emilia – potrà essere vinta se si riuscirà a far comprendere, soprattutto ai giovani, che il problema è essenzialmente culturale. In questi casi, quasi sempre gli incidenti sono dovuti a disattenzione e non a fatalità”.
“Tutti questi articoli sono pericolosi, anche quando prodotti secondo la legge”, ammonisce il tenente colonnello Giovanni Russo del nucleo operativo di Bologna. “Se usato in certe circostanze, anche il petardo consentito può fare danni”.