Si torna a parlare di aumento dei pedaggi autostradali per il 2023. Per ben quattro anni, infatti, su quasi tutta la rete autostradale nazionale non si sono registrati aumenti e così le probabilità di possibili rincari per il prossimo anno salgono. C’è attesa dunque per il decreto ministeriale di San Silvestro che fissa gli aumenti dei pedaggi sulla rete autostradale nazionale a partire dal primo gennaio 2023. Lo scorso anno, si è detto, non ci fu alcun rincaro sul 98 percento degli oltre 6mila chilometri di rete autostradale a pedaggio. L’unico adeguamento riguardò la tratta A21 Piacenza-Brescia gestita da Autovia Padana (gruppo Gavio): +5,45 per cento. Anche le concessionarie sono in trepida attesa, visto che dopo il crollo del ponte Morandi di Genova (14 agosto 2018) gli incrementi dei pedaggi, che in passato seguivano una sorta di automatismo, sono stati di fatto congelati per quattro anni. Quest’ultime, infatti, oppongono il massimo riserbo: spiegano che saranno i ministeri competenti, Infrastrutture e trasporti (Mit) di concerto con Economia e finanze (Mef), ad autorizzare o meno le richieste di aumento. Il dossier pedaggi è dunque nelle mani dei ministri leghisti Matteo Salvini Giancarlo Giorgetti (ma non mancherà certo la supervisione del premier Giorgia Meloni). In poche parole potrebbe essere riattivato quella sorta di automatismo che ogni anno comportava rincari nelle tariffe autostradali e che faceva tremare automobilisti e autotrasportatori.

Aumento dei pedaggi autostradali 2023, quanto e quando scatteranno i rincari.

Nei mei scorsi, Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia (Aspi), il principale gestore italiano a cui fa capo circa il 50 percento della rete a pedaggio, aveva pubblicamente parlato di una richiesta di aumento dell’1,5 per cento. Aspi, una delle poche concessionarie autostradali che ha visto approvato il Pef (piano economico-finanziario basato sui programmi di investimento di ciascuna concessionaria), prevede 21,5 miliardi di spesa per l’ammodernamento della rete, la maggior parte dei quali concentrati nei prossimi 10 anni: 7 miliardi in manutenzioni e 14,5 miliardi in nuove opere, tra cui il passante di Bologna, la gronda di Genova e la costruzione di terze e quarte corsie. Nel piano di Aspi, un ruolo chiave è affidato allo sviluppo digitale, in particolare per le manutenzioni di ponti, viadotti e gallerie. Il gruppo Gavio, secondo gestore nazionale alle spalle di Aspi, conferma di aver presentato al ministero richiesta di aumento su tutte le tratte in concessione, sulla base sia dei contratti in essere sia di quelli in via di adeguamento. Da Tortona fanno sapere che nel primo semestre 2022 sono stati investiti, sulle tratte di competenza, circa 360 milioni di euro in nuove opere e che, a fine 2022, questa cifra dovrebbe raggiungere i 700 milioni. Gavio non fornisce indicazioni sull’entità degli aumenti tariffari, differenziati a seconda delle tratte. Fonti della Teem (Tangenziale est esterna di Milano, società cha fa capo al gruppo Gavio) indicano una richiesta di aumento, per la sola tangenziale milanese, di circa il 3,5 per cento. Per le due autostrade del Centro Italia, la A24 Roma-L’Aquila-Teramo e la A25 Roma-Pescara, invece, il ministro Salvini aveva dichiarato che non ci sarebbero stati aumenti, anzi aveva addirittura detto di aver dato mandato all’Anas di valutare, attraverso un piano di fattibilità, la possibilità di una riduzione dei pedaggi.

I pedaggi autostradali negli altri Paesi Ue

Dalle primissime indicazioni, emerge che le concessionarie italiane avrebbero comunque proposto aumenti assai inferiori a quelli già concessi in altri Paesi europei. In Francia e Spagna, ad esempio, sono stati autorizzati aumenti rispettivamente del 4,7 percento e del 4 percento. In altri paesi Ue le autostrade sono addirittura gratis, come in Germania, Belgio, Lussemburgo, Olanda, Danimarca, Svezia e Finlandia. In Svizzera e Austria, invece, si paga con il ticket, una tariffa valida per un determinato periodo di tempo che non prende in considerazione i km effettivamente percorsi.