Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha tenuto questo pomeriggio un’Informativa in Senato in merito alla diffusione di casi covid in Cina, dopo la richiesta avanzata da alcuni gruppi parlamentari.
Durante il suo intervento, il numero uno della sanità si è concesso uno sfogo politico contro la gestione della pandemia da parte di Pechino, parlando di “tempesta perfetta” e di “norme inaccettabili in un regime democratico“, richiamando la strategia Zero Covid che il Pcc ha mandato in soffitta da qualche settimana. Tuttavia, la decisione di accontentare le proteste popolari di massa e di eliminare ogni forma di tracciamento “ha funzionato da trigger ideale, scatenando una vera e propria ondata“. In poche parole, “una lezione per l’intero pianeta su come non si debba gestire un’epidemia inedita“.
Ieri, complici i dati sul traffico di Malpensa (93 positivi su 219) e Fiumicino, la Regione Lazio ha eseguito i tamponi per i passeggeri provenienti dalla Cina, mentre in serata lo stesso Schillaci firmava un’ordinanza con cui introduceva l’obbligo di tampone per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina oppure in transito presso uno scalo italiano. Tra le ultime novità annunciate figura la convocazione per la giornata di domani dell’unità di crisi per istituire un osservatorio sul fenomeno.
Covid Cina, Schillaci: “Dati poco chiari e insufficienti per analisi completa”
Dopo le parole rassicuranti della premier Giorgia Meloni, il ministro della Salute Orazio Schillaci sceglie la strada del rigore per affrontare a scopo preventivo lo scenario covid che sta affliggendo l’intera Cina.
Scorrendo l’ordinanza da lui firmata nella giornata di ieri, si legge che “chiunque faccia il suo ingresso in Italia dalla Cina dovrà presentare il certificato che attesta l’esecuzione di un tampone molecolare nelle 72 ore precedenti oppure di un tampone antigenico nelle 48 ore precedenti. Inoltre vige l’obbligo di sottoporsi a un tampone antigenico all’arrivo in aeroporto oppure entro 48 ore dallo sbarco. Successivamente, in caso di positività, si procede con l’esecuzione di tampone molecolare e all’eventuale isolamento con test di avvenuta guarigione“. Da tali indicazioni sono esclusi i minori di 6 anni e il personale autorizzato.
Tornando all’Informativa a Palazzo Madama, Schillaci punta il dato contro la credibilità e la scarsità delle cifre diffuse dal Dragone e soprattutto contro il basso tasso di vaccinazione (a Shanghai e Pechino circa il 35% della popolazione non ha nemmeno ricevuto la prima dose, tutto ciò unito alla dubbia efficacia dei vaccini stessi). In ogni caso, le prime analisi di laboratorio dei test eseguiti nelle ultime 24 ore “mostrano la circolazione di varianti e sottolignaggi già presenti nel nostro territorio e questa è la notizia più rassicurante“.
Il ministro invoca poi un coordinamento da parte dell’Ue per regolare e gestire il traffico aereo di passeggeri in arrivo dalla Cina. In tal senso, ha comunicato “il continuo e costante scambio di informazioni con l’Ecdc – l’ente europeo in materia di Salute, ndr – per adottare provvedimenti rapidi. L’Italia è parte integrante del progetto di allerte precoci“.
L’ordinanza di ieri integra inoltre la proroga dell’utilizzo delle mascherine nelle strutture sociosanitarie e nei presidi ospedalieri fino al 30 aprile 2023.