«Giovedì gnocchi». Un’espressione questa che apparentemente sembra solo una simpatica affermazione. In realtà trae origine da un antico detto popolare: «Giovedì gnocchi, venerdì pesce, sabato trippa». Arriva dalla cultura popolare romana o, per meglio ancora, trasteverina.
Il detto nasce per l’esigenza delle classi più povere di razionare il proprio cibo e ottimizzarlo al meglio durante i pasti della settimana. L’uso comune di preparare gli gnocchi il giovedì, era dovuto alla necessità di mangiare un piatto ricco e calorico, in vista del giorno successivo.
Il venerdì, come sappiamo da tradizione cattolica, è “di magro”, ovvero di digiuno o astensione dal consumo della carne.
Così a Roma, il venerdì si mangiavano piatti a base di pesce, come ad esempio il baccalà con i ceci, piatto ancora oggi servito nelle osterie romane più rinomate, che viene proposto rigorosamente, proprio il quinto giorno della settimana.
Il sabato infine era la giornata dedicata alla macellazione della carne in vista del giorno festivo della domenica. I ceti meno abbienti, che non si potevano permettere quei tagli più nobili come le bistecche, i filetti o le cosce, si compravano il cosiddetto “quinto quarto”. Erano gli scarti come le interiora, le frattaglie e la trippa.
Questi ingredienti, cucinati in modo eccellente dalle donne di casa, davano vita a una vera festa in tavola per tutta la famiglia.
In una puntata “Di cotte e di crude” condotta da Manuel Bartolini, la food blogger Eleonora Lombini ne ha preparato una versione con la ricotta nell’impasto, conditi con zafferano e speck.
Gnocchi di ricotta, la ricetta
125 gr di ricotta
25 gr di parmigiano
60 gr di farina 00
Condimento
100 g di panna da cucina
Mezza cipolla bianca
1 bustina di zafferano
50 g di speck a bastoncini
20 g di burro
Un primo piatto questo, perfetto per un pranzo della domenica alternativo, oppure per una cena con amici.