Rincari 2023: le famiglie italiane si troveranno a fare i conti con un aumento annuale di 2.348,42 euro, secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori. La sequela di rincari che ha segnato il 2022 non è conclusa, è soltanto l’inizio di una guerra economica che continua. Tra i beni che aumenteranno ricordiamo, in ordine, dal maggiore al minore: le tariffe di luce e gas, è previsto un incremento della spesa del 38,40%, è la voce più costosa; segue l’alimentazione, aumenterà del 9,20%; l’acqua del 6,20%; la ristorazione del 5,90%; i trasporti del 5,30%; le assicurazioni delle auto del 4,60%; scuola (mense e libri) del 4,30%; le tariffe professionali artigiani del 4,10%; le prestazioni sanitarie del 3,90%; tariffe autostradali del 3,8%; prodotti e servizi per la casa del 3,20%; tari del 2,60%; le comunicazioni del 2,20% e i costi bancari dell’1,60%.

Rincari 2023, dall’aumento delle tariffe di luce e gas agli altri aumenti a pioggia

Rincari 2023, con l’aumento della luce e del gas di conseguenza aumenterà il costo della ristorazione, dei trasporti, saremo pertanto costretti a spendere di più: si tratta di beni e servizi di cui è impossibile fare a meno. La stangata in arrivo si abbatterà sulla situazione già precaria di tante famiglie, ragion per cui un intervento del governo, a sostegno dei meno abbienti e della lotta crescente alle disuguaglianze, è obbligatorio.

Le parole del Presidente Michele Carrus

“Appare evidente, infatti, che di fronte ad aumenti di questa portata, lo stanziamento per la carta risparmio spesa e la sterilizzazione degli oneri di sistema fino a fine marzo non sono sufficienti ad aiutare efficacemente le famiglie. – afferma Michele Carrus, Presidente di Federconsumatori. – È indispensabile, in tal senso, reperire nuove risorse, anzitutto da un serio contrasto all’evasione e con una riforma fiscale che tassi di più le rendite e i grossi patrimoni e di meno il lavoro e le pensioni; poi attraverso la tassazione fino anche al 100% dei superprofitti oltre una soglia accettabile fatti dalle aziende energetiche, ma introducendo una tassazione anche sugli extraprofitti realizzati dalle società che operano nei settori creditizio, finanziario, farmaceutico e nell’e-commerce. Misure contro la speculazione che sarebbe giusto rendere stabili, non temporanee.”