L’Olimpia Milano spera di aver messo da parte una serie di settimane davvero complicate, in cui ha inanellato diverse sconfitte in Eurolega. Dopo l’ultima roboante vittoria in Europa contro Monaco, la compagine di coach Ettore Messina è pronta a ripetersi in serata contro Valencia. Una sfida non facile, ma che i meneghini possono gestire al meglio. Anche perché poi, tra qualche giorno, l’Olimpia lunedì sera andrà a Bologna per il derby contro la Virtus. Un incrocio delicato nelle sorti di Milano.

Olimpia Milano, le parole di Ettore Messina sul suo futuro

Durante una intervista rilasciata a Repubblica alla vigilia del match contro Valencia, coach Messina ha prima di tutto parlato del suo futuro al termine della stagione, rispondendo alle critiche ricevute in queste settimane difficili:

Già bollito, come dicono a Bologna. Scudetto e Coppa Italia, la nostra bella accoppiata datata ’22, pare roba dell’altro secolo. Ma poi anche ora senza Pangos, Shields e Datome siamo secondi in Italia e indietro in Europa, vero, però vivi. Torneremo a giocare insieme, e lì faremo il nostro. Futuro?Nessun orizzonte, non lo so davvero, anche se ci tengo a rispettare l’accordo che ho, fino alla fine della prossima stagione. Usciamo da uno scudetto vinto, proviamo a vincerne un altro, la terza stella, e a tornare a una Final Four. C’è chi dice: vado avanti finché mi diverto. E si diverte se vince. Correggerei così: continuo finché mi piacerà esser parte di un gruppo che si sbatte. La squadra di quest’anno sta faticando a mettersi insieme però è la difesa numero uno in coppa e in campionato. Per me ha un valore e di ciò le sono grato.

Coach Messina sul derby contro la Virtus Bologna

Poi, il coach ha cercato di dare un suo parere rispetto al derby d’Europa contro la Virtus, una compagine appartenente al suo passato:

Sul piano sportivo mi piace, le belle rivalità fanno bene a tutti e due squadre italiane in Eurolega ne sono un esito di cui essere contenti. Sul piano personale mi suscita amarezza, perché a Bologna sono state lasciate correre dicerie su un potere che non ho, come quello di fermare i campionati per il Covid, e si è generato un clima di odio che non pensavo mai di meritare, dopo vent’anni meravigliosi, di vita professionale e non, in quel club e in quella città.