Critiche, battute e frecciatine e veri e propri scontri in aula al Senato, nel corso delle dichiarazioni di voto sulla Manovra Meloni, approvata alla fine con 109 voti favorevoli, 76 contrari e 1 astenuto. Mentre il testo si prepara a diventare legge, le forze di opposizione contestano infatti sia il contenuto che il metodo che ha portato alla sua approvazione. Tra i critici, spicca Carlo Calenda. “Aridatece Mario”, ha ironizzato il leader del Terzo Polo, riferendosi in particolare a Silvio Berlusconi e a Matteo Salvini.

Calenda manovra Meloni: “Grigia e inutile, piena di mancette”

Tra i primi leader dell’opposizione ad intervenire in aula al Senato durante le dichiarazioni di voto sulla nuova Manovra c’è stato Carlo Calenda. “Francamente la prima cosa che mi viene da dire commentando questa legge di bilancio – ha dichiarato il portavoce del Terzo Polo – è: ma che davvero? Ma che davvero, dopo dieci anni di proclami rivoluzionari, inni a Trump, Bolsonaro, Johnson, Orban, Putin, richieste di uscita dall’euro, blocchi navali, lotte titaniche contro il mainstream e i poteri forti… avete prodotto una cosina così… grigia e inutile? La legge di bilancio dovrebbe riflettere la vostra visione del Paese e, nel vostro caso, avrebbe dovuto esprimere i contenuti della gloriosa rivoluzione sovranista, i pugni sul tavolo, il ‘prima gli italiani’ e tutta quella roba lì; invece questa legge di bilancio può essere definita tutt’al più, ma proprio volendo essere molto magnanimi, un atto di presenza privo di qualsiasi visione. Una legge piena di mance e mancette che storicamente, direi, si colloca tra il peggio di Berlusconi e il meglio di Salvini – ha aggiunto -. Questa manovra appare soprattutto loro ed è per questo che ci sentiamo pienamente legittimati a dirvi che no, non siete pronti per governare un grande Paese, e a Salvini e Berlusconi chiedo: avete mandato via con arroganza e supponenza Mario Draghi a ridosso della sessione di bilancio per fare questa roba qui? Mi verrebbe da dire ‘aridatece Mario’“.

La senatrice del M5S Alessandra Maiorino alla maggioranza: “Avete fatto un pasticcio dietro l’altro”

Momenti di tensioni si sono registrati, in particolare, durante l’intervento della senatrice del Movimento Cinque Stelle Alessandra Maiorino, che ha sottolineato gli errori in fase di elaborazione del testo, suscitando le proteste delle forze di maggioranza, che hanno costretto il presidente Ignazio La Russa ad intervenire per riportare l’ordine. “Innanzitutto mi corre l’obbligo di smentire le panzane testè lanciate dalla collega Ronzulli – ha esordito -, a maggior ragione perché siamo in diretta tv e i cittadini e le cittadine che ci seguono devono sapere che le opposizioni non hanno mai minacciato di mandare il Governo in esercizio provvisorio”. “Semmai – ha sottolineato riferendosi alla maggioranza – avete rischiato di mandarvici voi stessi, con 44 emendamenti sbagliati e ritirati e il maxi emendamento mancante della misura principale. Avete fatto un pasticcio dietro l’altro, rischiando di mandare il Paese in esercizio provvisorio”. “Questa manovra, com’è noto, qui in Senato non si è potuta neanche guardare – ha aggiunto – è arrivata in Commissione alla velocità della luce, è stata fiondata in aula. Assistere a questo spettacolo, se fosse stato un film, sarebbe stato davvero esilarante”.

La senatrice del PD Simona Flavia Malpezzi: “Resta solo il brutto ricordo dei cinghiali”

Anche dal Partito Democratico non sono mancate le frecciatine. “Non sarei onesta se non dicessi che questo Governo è stato anche generoso, perché sotto l’albero di Natale ha fatto trovare ben 12 condoni, per il valore di un 1,6 miliardi – ha concluso il suo intervento la senatrice Simona Flavia Malpezzi -. Vorremmo capire che cosa vi hanno fatto i cittadini che pagano le tasse, perché voi premiate quelli che non le pagano, disincentivando la fedeltà fiscale”. Una legge di bilancio “molto fumosa e senza arrosto”, per il Pd, quella appena approvata, che “lasciato solo il brutto ricordo dei cinghiali”.