Il Senato ha approvato la manovra finanziaria con 107 voti favorevoli, 69 contrari e un astenuto. Con la fiducia di Palazzo Madama, dopo il via libera della Camera all’alba della vigilia di Natale, termina il tortuoso ma non insolito percorso della legge di bilancio 2023.
Manovra 2023 approvata in Senato: 107 sì, 69 no e un astenuto
Le dichiarazioni di voto sono iniziate alle 9 del giorno 29, dopo l’ennesimo slittamento dovuto anche alla simbolica occupazione delle opposizioni della commissione
La legge di Bilancio dovrebbe riflettere la visione del Paese, questa è un “atto di presenza pieno di mance e mancette“, ha detto nelle dichiarazioni di voto, il leader di Azione, Carlo Calenda, sottolineando il fallimento dell’esecutivo in quella che ha definito “la prima prova seria”.
“Furore ideologico e fuffa è quello che contraddistingue questa manovrina” secondo la vicepresidente del gruppo dei pentastellati, Alessandra Maiorino che è tornata a difendere il reddito di cittadinanza e il superbonus: smantellate – ha detto la senatrice – le uniche misure che avevano dato sostegno al lavoro.
Si è scagliata contro la i tagli su sanità, scuola e donne la capogruppo del Partito democratico in Senato, Simona Malpezzi. “Questo governo sotto l’albero di Natale ha fatto trovare 12 condoni per un valore di 1,6 miliardi”, ha aggiunto.
“La maggioranza esce dall’Aula decisamente a testa alta“, ha dichiarato Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega. Lodando l’attenzione al tessuto sociale che è stata portata avanti – dice – “con prudenza, responsabilità, senza alimentare illusioni e con impatto sul deficit moderato“. Per Forza Italia le dichiarazioni di voto sono state affidate alla capogruppo Licia Ronzulli che, rivolgendosi all’opposizione, ha rivendicato l’innalzamento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75 prevista in manovra e rilanciato l’obiettivo di portarle a mille.
Abbracci per Lucio Malan al termine del suo intervento in Senato.
“Il gruppo di FdI voterà con orgoglio questa Legge di Bilancio perchè rispetta il programma che abbiamo presentato agli elettori e, sulla base del quale, abbiamo avuto il loro voto. E’ un manovra che tiene fede agli impegni presi con gli elettori perchè ha le idee chiare e ha tre principali indirizzi, oltre al caro energia le direttrici principali sono imprese e lavoro. La Repubblica è fondata sul lavoro e non sull’assistenzialismo, sulle rendite di posizioni e in questo senso ci sono una serie di interventi che vanno a favore di questo“, ha detto Malan.