La SIS Società Italiana di Neonatologia lancia l’allarme relativo all’impossibilità di fronteggiare una vasta serie di infezioni batteriche a causa dell’antibiotico-resistenza, che sta diventando una delle più importanti minacce a livello mondiale. Sono sempre di più, infatti, le infezioni che resistono agli antibiotici: nel 2005 erano il 17%, il 30% nel 2015, in crescita costante. E l’Italia è uno dei paesi, insieme al Portogallo, che secondo l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), presenta i tassi di mortalità più elevati: nel nostro paese ogni anno si registrano circa 15 mila morti a causa delle infezioni batteriche resistenti agli antibiotici, ma i numeri reali sono molto più alti.

A causa dell’antibiotico resistenza i decessi tra i neonati sarebbero circa 214mila: un numero che spaventa, se si pensa che in totale nel mondo, fra gli adulti i decessi sono circa 5 milioni.

Che cos’è l’antibiotico resistenza

Secondo l’ISS Istituto Superiore di Sanità, con il termine antibiotico-resistenza si intende la capacità di un batterio di resistere all’azione di uno o più farmaci antibiotici e quindi di sopravvivere e moltiplicarsi anche in loro presenza. Come è possibile che gli antibiotici non riescano a sconfiggere gli antibiotici è presto detto: negli anni è stato fatto spesso un utilizzo improprio e sconsiderato di questi medicinali, non soltanto nell’uomo, ma anche tra gli animali destinati all’uso alimentare. Come spiegano gli esperti della SIN il problema è di dimensioni globali, perché se un patogeno “sviluppa resistenza ad un antibiotico, tale resistenza si diffonde molto rapidamente nel mondo, alimentata dalla mobilità delle popolazioni e dalla globalizzazione”.

Cosa dicono gli esperti

A proposito della antibiotico resistenza, Luigi Orfeo, presidente della SIN, ha dichiarato: “Le strategie da mettere in atto, per arginare questa silente pandemia, non sono diverse da quelle proposte per la popolazione generale. Il quadro che emerge è quello di una realtà in cui l’arsenale per combattere i microrganismi è sempre più povero di mezzi. I nuovi antibiotici non risolveranno definitivamente il problema, perché perderanno la loro efficacia, dopo un certo periodo di utilizzo, a causa di batteri resistenti”. Secondo Orfeo è indispensabile aumentare la prevenzione ospedaliera, utilizzando gli antibiotici in modo corretto, per limitare il diffondersi delle infezioni a iniziare dalla basi: dalla semplice igienizzazione delle mani fino ad una formazione specifica del personale medico sul corretto uso dei farmaci antibatterici.