Ruggero Deodato morto all’età di 83 anni. Il regista e sceneggiatore italiano Ruggero Deodato è scomparso questa mattina. Era ricoverato in ospedale. Ruggero ha influenzato registi come Quentin Tarantino, Oliver Stone ed Eli Roth. E’ stato uno dei registi più amati del cinema horror. Ha firmato la regia del film Cannibal Holocaust. Il film finì in tribunale per la crudezza di alcune scene. Tra i suoi vari lavori al cinema è possibile citare, però, anche La casa sperduta nel parco, I predatori di Atlantide e Inferno in diretta.
Ruggero Deodato morto, età e cause del decesso
Ruggero Deodato era ricoverato in ospedale. Non sono state fornite informazioni sulle cause del decesso. IL regista è scomparso all’età di 83 anni. A dare l’annuncio è stata la sua famiglia.
La carriera e i film
Ruggero Deodato è nato il 7 maggio 1939 a Potenza, in Italia. Si trasferì a Roma con i genitori a quattordici anni nel quartiere Parioli. Entra come comparsa nel mondo cinematografico ma poi decide di intraprendere il lavoro nella regia: “Per un anno o due feci diversi filmetti, poi mi chiamarono a fare un provino per Federico Fellini, ma dai sedici ai diciotto anni ero cambiato, avevo gli occhiali, ero imbruttito. Fellini non mi prese. Non pensai più di fare l’attore”. Roberto Rossellini gli diede una grande opportunità lavorando con lui come aiuto regista per film come Il Generale Della Rovere e Viva l’Italia. Deodato lavora con Sergio Corbucci come aiuto regista per Gli onorevoli del 1963. Grazie ad Antonio Margheriti Deodato esordisce nella regia nel 1964. Dal 1969 al 1975 Deodato lavora soprattutto per la televisione e dirige gli spot pubblicitari. Deodato dirige la seconda stagione della serie Triangolo rosso nel 1969 e le tre stagioni di All’ultimo minuto tra il 1971 e il 1973. Tra gli spot pubblicitari famosi si citano quelli della Piaggio, Fiat, Philips, sottilette Kraft e De Longhi. Ruggero torna poi alla regia cinematografica nel 1975 con il thriller erotico Ondata di piacere. Il film ottiene ottimi incassi. Nel 1980 firma la regia di quello che ad oggi è considerato il suo capolavoro, Cannibal Holocaust. Il film però suscitò clamore in quanto conteneva scene reali di uccisioni di animali rappresentate in modo realistico sullo schermo. Deodato fu condannato a quattro mesi di carcere con la condizionale. Questi riesce a mixare il genere horror a un semi documentario, diventando il papà dei mockumentary. Gli anni successivi lo vedono impegnato in generi diversi. A partire dalla metà degli anni 90 dirige molte fiction come I ragazzi del muretto e Padre Speranza bloccato però dalla Rai per evitare la concorrenza con Don Matteo, Noi siamo angeli con Bud Spencer, Sotto il cielo dell’Africa, Incantesimo 8. Il suo ultimo film è Casetta sperduta in campagna, frammento del film collettivo Deathcember del 2019. Tra i suoi film più interessanti si cita anche La casa sperduta nel parco che racconta la strage del Circeo. Tra i suoi altri celebri titoli Inferno in diretta, The Barbarians e il rip-off della saga di Venerdì 13, Camping del terrore. Quentin Tarantino, da produttore, lo chiama nel 2007 nel cast di Hostel: Part II, diretto da Eli Roth: Deodato interpreta un cannibale italiano, che mangia un uomo. E’ stato considerato il re del cannibal movie. La sua scomparsa è stato un duro colpo per gli appassionati del cinema italiano.
La moglie e i figli
Sul set di uno dei film ha conosciuto Silvia Dionisio che poi è diventata sua moglie. Il divorzio è avvenuto nel 1979. Dalla loro unione è nato il figlio Saverio Deodato Dionisio anch’egli attore. Nel 2001 nasce la secondogenita Beatrice, dalla seconda moglie Valentina Lainati. La famiglia ha diffuso la notizia della sua morte, preferendo però vedere rispettata la propria privacy e, quindi, non diffondendo informazioni in merito alle cause del decesso.