Guantanamo, teatro di torture e di violenze, non è soltanto un film per gli appassionati del genere. Il monito sulle dinamiche interne a Guantanamo Bay è noto da tempo, con le storie che si susseguono e che portano con sé problematiche legate a diritti umani e a gestione dello stato fisico delle persone. Negli anni sono state tante le associazioni di attivisti che hanno speso parole per la chiusura dell’istituto, senza smettere mai di far aprire gli occhi al mondo sulla gestione interna all’area e sulla tutela dei detenuti. Negli anni, tra le tante, si è fatta sentire Amnesty International.

Proprio per gli attivisti di Amnesty International “la struttura di detenzione militare di Guantanamo Bay, tra torture e soprusi, è una macchia evidente e di vecchia data della situazione dei diritti umani degli Stati Uniti” e va chiusa. In base al parere dell’Ong, nel corso degli ultimi anni ci sono stati in particolare “trasferimenti segreti, torture, sparizioni forzate, totale diniego del diritto a un giusto processo”. Tra i diritti del giusto processo, oltre all’avvocato, c’è anche quello del “trial” davanti a una giuria.

Amnesty: “Su Guantanamo e sulle torture è cambiato poco”

Amnesty International resta dubbiosa per gli sviluppi sulla vicenda Guantanamo e sulle torture: “Sono passati 21 anni dall’apertura di Guantánamo ma poche cose sono cambiate – prosegue Amnesty -. Oggi, all’interno di questa struttura di detenzione, ci sono 35 uomini di religione musulmana, la maggior parte senza essere stati incriminati o processati. Dentro quel centro disumano non dovrebbe esserci nessuno. Tutti coloro che sono ancora detenuti devono essere rimessi in libertà e trasferiti”.

Non si tratta della prima denuncia che Amnesty International effettua per la situazione legata a Guantanamo e alle torture, ma davanti agli ultimi avvenimenti si tratta di un passaggio inevitabile per mettere in luce le problematiche che sorgono all’interno di uno dei luoghi di detenzione più famosi al mondo.