Bimbo disabile dopo errore medico. Era il 26 dicembre 2014 quando Andrea Stampini, presunto ginecologo dell’ospedale di Dolo in provincia di Venezia fece nascere un bambino, causandogli un’asfissia perinatale. Oggi ha 8 anni e riporta una disabilità al 100%. Si sarebbe tratto di un errore medico dal momento che il professionista non avrebbe avuto neanche la laurea. Ora i genitori della vittima hanno deciso di mettere in atto una causa civile contro l’Ulss 3 visto che l’indagato è morto nel 2019.
Bimbo disabile dopo errore medico
Come si legge sul Corriere del Veneto, il bimbo avrebbe subito un’asfissia perinatale poiché Stampini non avrebbe eseguito il parto cesareo che sarebbe stato necessario. Così, avrebbe tirato fuori il piccolo dall’utero della mamma utilizzando una ventosa attraverso una serie di manovre non idonee: il bambino sarebbe rimasto, quindi, senza ossigeno per troppo tempo. L’errore medico è costato una disabilità del 100% al bimbo che oggi ha 8 anni e non ha una vita semplice. Per adesso, è prevista per il 19 gennaio una consulenza tecnica affidata dal giudice civile Silvia Franzoso affiderà al medico legale Antonello Cirnelli e al ginecologo Jacopo Dal Maso affinché venga stabilita la responsabilità di ciò che è accaduto al bambino e di valutare il danno.
Il ginecologo senza laurea
L’uomo finito nel mirino si chiamava Andrea Stampini e per quarant’anni si è spacciato per ginecologo ma non aveva mai perseguito una laurea. Il finto medico, però, aveva sempre raccontato di essersi laureato e di aver superato l’esame, prima di iscriversi all’albo, il 19 ottobre 1978. Dall’epoca nessuno ha mai effettuato controlli al riguardo e quindi per 37 anni, il presunto professionista ha portato avanti la sua attività. Nel 2019, però, Stampini è morto e la denuncia nei suoi confronti è finita in archivio con tutti i procedimenti penali contro di lui. Dunque, dopo la sua morte, i genitori del bimbo disabile avrebbero preso la decisione di avviare una causa civile contro l’Ulss 3 Serenissima, ritenuta responsabile visto che l’episodio si è verificato in uno dei suoi ospedali.
Il danno
Per adesso il danno non è stato ancora quantificato e quindi non è ancora chiaro qual è il risarcimento che spetta alla famiglia del piccolo, si parla, però, di milioni. Intanto, l’Ulss 3 ha chiamato in causa la società per cui lavorava Andrea Stampini e che aveva in appalto alcuni turni di Ginecologia, l’Ordine dei medici di Ferrara a cui sarebbe stato iscritto, o suoi eredi e tre compagnie assicurative. Già qualche anno fa, quando le trattative erano in corso, la società ospedaliera aveva versato un acconto di 800mila euro ai genitori del bambino ed oggi sarebbe presento nell’atto di citazione un lungo elenco delle spese che la famiglia ha dovuto fronteggiare per gestire i problemi di salute del disabile. Entrambi i genitori sono operai e la madre è stata costretta a licenziarsi poiché deve dare assistenza al piccolo 24 ore su 24. Inoltre si fa aiutare da tre persone. Infine, la famiglia ha dovuto costruire una casa particolare con tutto il necessario per la vittima.
Dal canto suo, la Ulss ha preso una posizione ed ha rilasciato un messaggio nei confronti della famiglia che recita: “L’azienda sanitaria è vicina alla famiglia, per le pesanti conseguenze che ha subito in questa vicenda dolorosa – le parole della direzione generale dell’Ulss 3 – in attesa che la causa civile quantifichi il giusto risarcimento, e proprio per consentire alla famiglia di sostenere nel frattempo le spese di assistenza per il figlio, ha concesso nel 2019 un consistente acconto risarcitorio. Attende ora, insieme alla famiglia, le decisioni del giudizio civile”. Si attendono aggiornamenti sul caso.