Nella Manovra nuove prospettive per le per Partite IVA con la Flat Tax. Nuovi cambiamenti per i professionisti e autonomi che scelgono il regime forfettario. Vediamo insieme tutti gli ultimi aggiornamenti sulla Flat Tax e sulle principali caratteristiche del regime forfettario.

Flat tax 2023: cos’è e come funziona

La flax tax prevede l’applicazione di un regime forfettario su base fissa, ovvero su una tassa unica, più conosciuta come tassa piatta.

Sul reddito delle partite IVA viene applicata un’unica tassazione, senza alcun’incidenza del fatturato.

I vantaggi del regime forfettario

Si tratta di un regime fiscale agevolato promosso dalla legge di Stabilità del 2015, che permette di ottenere delle aliquote diverse dall’IRPEF.

Prevede l’applicazione di un’aliquota IVA nella misura del 5 per cento per il primo quinquennio (star up) e, per le altre circostanze consente un’aliquota sostitutiva nella misura del 15 per cento. 

Complessivamente, con il regime forfettario si ottengono delle semplificazioni ai fini delle scritture contabili e dell’IVA, rispetto al regime ordinario.

Regime forfettario: come funziona

I lavoratori autonomi e professionisti che ricorrono al regime forfettario devono considerare due elementi: volume del fatturato e spese accessorie.

Tendenzialmente il volume del fatturato è stato modificato repentinamente nel corso degli anni. Infatti, inizialmente, il limite comprendeva un fatturato tra 15.000 e 40.000 euro annui, applicabili in ragione del codice ATECO corrispondente all’attività esercitata.

Il governo italiano nel 2019 ha inserito nella Legge di bilancio la soglia unica con un volume di fatturato fino a 65.000 euro abbracciando tutte le attività, lasciando inalterati i coefficienti di redditività.  

Il secondo punto, ovvero per le spese accessorie (dipendente o collaborazioni), il limite introdotto nella legge di Bilancio 2020 permette di raggiungere un valore di affari pari a 20.000 euro annui, come riportato da quifinanza.it.

Nell’ipotesi in cui vengono sforati tali soglie reddituali, quindi se il volume di affari supera i 40.000 euro annui e le spese accessorie risultano essere maggiori di 20.000 euro annui, la partita IVA non può più rientrare nel regime agevolato, ma secondo le disposizioni della normativa vigente rientrate nel regime ordinario.

Flat Tax partite iva regime forfettario 2023: ecco cosa cambia per gli autonomi e professionisti

Il governo Meloni è intervenuto nel modificare questi due limiti. In sostanza, nella Manovra 2023 sono presenti i correttivi che modificano l’aspetto del volume del fatturato e il relativo periodo di esclusione.

La nuova norma prevede un aumento del volume di affari da 65.000 a 85.000 euro, quindi viene aumentato il reddito annuo da produrre per rientrare nei requisiti del regime forfettario.

Per la partita IVA che sceglie il regime forfettario nel 2023, la prima novità riguarda il volume di affari, ovvero la possibilità di rientrare in un tetto massimo di 85.000 euro annui, senza finire nel regime ordinario. L’altro aspetto da considerare, riguarda i tempi di esclusione, ovvero il momento in cui si passa dal regime forfettario a quello ordinario.

Nello specifico, secondo le nuove disposizioni i tempi di esclusione vengono così ripartiti, come:

  • prevista un’esclusione immediata, se il volume di fatturato supera il limite di 100 mila euro annui;
  • prevista un’esclusione in ragione dell’anno d’imposta successivo, se il volume del fatturato oscilla tra 85 mila e 100 mila euro.

La Flat Tax 2023: ultimissime

L’ultima novità legata alle partite IVA in regime forfettario è la presenza di una Flat tax incrementale.

Secondo le disposizioni contenute nella Manovra 2023, i professionisti o la partita IVA con reddito da imprese che non rientrano nel regime forfettario, possono richiedere un regime sostitutivo IRPEF, che prevede un’aliquota nella misura del 15 per cento fino a un volume di affari di non oltre 40.000 euro.