Almeno dieci morti e una trentina di feriti tra le persone coinvolte in un vasto incendio che è divampato in un casinò di Poipet, in Cambogia. Lo riporta la polizia del Paese asiatico. L’incendio sarebbe scoppiato intorno alle 23.30 ora locale al “Grand Diamond City Hotel and Casino”: per sfuggire alle fiamme i clienti della casa da gioco, rimasti intrappolati nell’edificio, sono stati costretti a salire sino al tetto e addirittura a saltare giù per evitare di rimanere coinvolti.
Secondo il portale di notizie Fresh News, i feriti sono stati accompagnati in diversi ospedali della regione, situata al confine con la Thailandia. Proprio in alcuni ospedali della vicina provincia thailandese di Sa Kaeo, secondo una fonte del ministero degli Esteri thailandese, sarebbero stati trasportati alcuni pazienti. Secondo la stessa fonte, le autorità hanno cercato di domare il fuoco con l’aiuto di alcune autopompe in arrivo dalla Thailandia. Le forze dell’ordine sono ora alla ricerca di eventuali nuove vittime: i dispersi sarebbero almeno una decina.
Cambogia, incendio in casinò di Poipet: soccorsi costretti all’impiego di elicotteri
Secondo la polizia, al momento dell’incendio nell’hotel casinò si trovavano centinaia di persone. Le operazioni di evacuazione da parte dei soccorsi sono state complicate dal rapido diffondersi delle fiamme in tutto l’edificio: il rogo sarebbe scoppiato al primo piano dell’hotel e si sarebbe propagato velocemente a causa della moquette con cui sono rivestiti i pavimenti dell’edificio. Per aiutare le persone in trappola sul tetto del Grand Diamond City Hotel and Casino, i soccorsi hanno dovuto utilizzare gli elicotteri ed acciuffare i superstiti dall’alto.
L’incendio è andato avanti per tutta la notte ed è stato spento definitivamente solo alle prime luci del mattino. Gli inquirenti sono ora al lavoro per chiarire le cause della vicenda.
Nell’hotel casinò cambogiano, sorto nei pressi della Thailandia, si recavano spesso clienti stranieri: proprio i thailandesi, infatti, non possono giocare d’azzardo nel loro Paese a causa delle restrizioni.
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