È arrivato questa mattina, all’aeroporto di Fiumicino, il primo volo proveniente dalla Cina dopo l’imposizione di test anti Covid obbligatori per tutti i passeggeri che transitano in Italia dal Paese asiatico. Partito all’1.50 ora locale, l’aereo della compagnia Hainan Airlines, proveniente da Chongqing, è atterrato a Roma alle 5.44.
Al loro arrivo i passeggeri si sono recati in un’area dedicata ai tamponi, inaccessibile al personale non autorizzato. Nel pomeriggio sarà la volta di un secondo volo proveniente dalla Cina, più precisamente da Hangzhou, mentre in serata sarà il turno del terzo e ultimo volo della giornata, da Wenzhou.
A Fiumicino, insomma, si sono fatti trovare pronti dopo che all’aeroporto di Malpensa quasi un passeggero su due, tra quelli che il 26 dicembre sono atterrati nello scalo milanese dalla Cina, è risultato positivo al Covid. Per questo il ministro della Salute Orazio Schillaci è corso ai ripari introducendo un controllo serrato per i viaggiatori in arrivo dal Paese asiatico, con tanto di quarantena per chi viene trovato positivo.
Oggi, giovedì 29 dicembre, Schillaci riferirà in Senato sulla situazione, dopo aver chiesto a Bruxelles di assumere iniziative simili “su tutto il territorio europeo”, anche perché oltre agli arrivi diretti c’è da tenere conto di chi fa scalo nell’area Ue. L’Italia, intanto, non è l’unica nazione a dimostrarsi preoccupata: dopo il Giappone e l’India, infatti, anche gli Usa sono corsi ai ripari, imponendo l’obbligo ai viaggiatori.
Test anti Covid obbligatori, Schillaci: “Interverremo tempestivamente per assicurare la salute pubblica”
Nel frattempo, dopo l’approvazione dell’obbligo di tampone e di quarantena a chi arriva dalla Cina, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha gettato acqua sul fuoco rispondendo a chi gli chiedeva se dal governo stessero valutando ulteriori restrizioni.
Assolutamente in questo momento non c’è nessun tipo di preoccupazione, se poi ci dovesse essere qualche problema interverremo tempestivamente per assicurare la salute pubblica.
Nella sua ordinanza, Schillaci ha disposto anche il sequenziamento del virus, in modo da tracciare e circoscrivere eventuali varianti. A spaventare, in particolare, sarebbe proprio una delle nuove varianti che si sta diffondendo dalla Cina, dopo l’allentamento delle restrizioni e la riapertura delle frontiere: la cosiddetta Gryphon, cioè la XBB, che sarebbe l’indiziata numero uno nel provocare l’aumento di casi e ricoveri.
Dati che, in ogni caso, non devono allarmare: del resto, questa settimana in Italia si è registrato un ulteriore calo di circa il 10% dei ricoveri. In vista di un ulteriore allentamento delle misure, con l’introduzione della quarantena breve e il reintegro dei medici no vax, norme contenute nel provvedimento sui Rave, l’invito è a non abbassare la guardia per non vanificare il ritorno alla normalità.
Covid, l’ambasciata cinese a Roma: “Garantire la sicurezza nella circolazione tra i vari Paesi”
All’Ansa è intervenuta sulla questione tamponi obbligatori l’ambasciata cinese a Roma, che in un commento ha chiesto di “portare avanti la lotta all’epidemia in modo scientifico per garantire la sicurezza nella circolazione delle persone tra i vari Paesi e mantenere la stabilità della catena di approvvigionamento e della catena industriale globale”.
Abbiamo sempre creduto che le misure di prevenzione all’epidemia debbano essere appropriate, senza sfavorire i normali scambi tra le popolazioni.